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bella figuraccia ci facciamo con tutti inostri cagnari!
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bhe però neanche loro ci fanno bella figura..... vogliono risparmiare........ e poi vanno a spendere cifre esorbitanti per le cure!!!! bel risparmio!!!!!
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Micky!!! COPIONE!!! avevo postato il collegamento alla trasmissione svizzera prima io!!!!
(però qui è il topic più giusto!!!)
questo è il link diretto
http://www.rsi.ch/la1/programmi/informazione/falo/Il-traffico-dei ... -
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grassie stellina Astra!!!!
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http://guidominciotti.blog.ilsole24ore.com/2015/09/30/bestiario-a ...
30 SETTEMBRE 2015 - 19:18
LAV: STOP A TRAFFICO CUCCIOLI, SERVE SISTEMA UNICO DI REGISTRAZIONE UE
Una campagna per fermare il traffico di animali d’affezione in Europa. E’ `Protect our Pets´, lanciata dall’Eurogroup for Animals di cui la Lav è partner italiano e che si è fatta promotrice di una petizione (on line su www.protectourpets.eu) che chiama i nostri Parlamentari all’azione tramite l’approvazione di un sistema di identificazione e registrazione degli animali unico per tutti gli Stati Membri. L’Italia è purtroppo uno dei Paesi d’arrivo di questi traffici, con animali provenienti soprattutto dall’Est europeo. Nel 2010 – ricorda la Lav – grazie all’approvazione della legge 201/2010, l’Italia, prima in Europa, ha introdotto il reato di traffico illecito di animali da compagnia. Tuttavia centinaia di migliaia di animali d’affezione (circa 300mila secondo le stime ufficiali) ogni anno vengono illegalmente commercializzati attraverso l’Europa con un gravissimo impatto sulla salute e il benessere degli animali coinvolti, e grossi rischi per la popolazione. Questi cuccioli vedono la luce in situazioni disumane e sono poco o per nulla socializzati. Vengono stipati in furgoni e bagagliai e trasportati per distanze enormi; troppo spesso sono a rischio di contrarre malattie trasmissibili o ne sono già portatori, con grave rischio anche per la salute pubblica. Persone ignare acquistano questi animali, spesso on line altre volte in negozi o allevamenti conniventi, a prezzi molto `concorrenziali´ rispetto a quelli di mercato. Risultato: cuccioli che muoiono dopo qualche giorno, o poche settimane, oppure sono molto malati, tanto da richiedere costosissime cure veterinarie. Molto spesso, a causa della scarsa o assente socializzazione, crescendo rivelano patologie comportamentali, a volte anche gravi e difficilmente recuperabili. La petizione, indirizzata ai membri del Parlamento Europeo chiede di 1) Rendere obbligatoria l’introduzione di sistemi nazionali armonizzati per l’identificazione e la registrazione degli animali d’affezione in ogni Stato Membro, basati sul sistema già adottato per gli equini. 2) Armonizzare su tutto il territorio Ue i requisiti di identificazione e registrazione degli animali d’affezione. (Kronos) -
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Il Traffico dei cuccioli importati dall’Est Europa E-mail Stampa PDF
Cos’è più tenero di un cucciolo tutto solo che ci guarda dalla vetrina di un negozio e implora una carezza, scodinzolante ed incerto sulle zampine?
Ancora troppe persone non sanno che nella quasi totalità dei casi si tratta di esserini importati dai paesi dell’Est Europa, provenienti da allevamenti lager, non certamente da allevamenti seri che non hanno nessun interesse e vantaggio a vendere a negozianti e trafficanti, ma da vere e proprie "fabbriche di cuccioli", che cedono sottoprezzo a persone senza scrupoli che li importano in Italia (e non solo).
Così è facile trovare cuccioli di soli 35 giorni in vetrina, che vengono spacciati per cuccioli di due mesi, in Italia i cuccioli vengono lasciati tassativamente con la madre fino a 60-70 gg.
Vengono allevati in situazioni indicibili, madri e padri stipati in gabbiette accatastate, una in fila all'altra, in condizioni igieniche e soprattutto psichiche agghiaccianti: madri fatte figliare ad ogni calore, se sopravvivono. Genitori che non hanno la benchè minima selezione riguardo la salute ed il carattere (e neanche aderenza allo standard ...ma questo purtroppo è l’ultimo dei problemi...).
I cuccioli portano con sè tare di salute ereditarie, anche nascosti (geni recessivi non sempre visibili, ma che si riproducono nella prole); quando vengono strappati dalla cucciolata sono così piccoli che il loro sistema immunitario non è ancora in grado di proteggerli; non hanno vaccinazioni e se anche le avessero sarebbero premature e quindi vane (le vaccinazioni fatte troppo presto contrastano il colostro materno).
Così viaggiano stipati, imballati come merce, in camion anonimi per viaggi lunghissimi, arrivano stremati, già deboli perché cuccioli, senza difese immunitarie e molte volte portatori di malattie debellate da anni in Italia, quelli che arrivano vivi, tanto non importa se non sopravvivono tutti, costano cosi' poco che la perdita non ha un peso economico tale da cambiare le condizioni di viaggio. Alcuni di loro sono già affetti da cimurro, parvovirosi, ecc., tutte malattie con percentuale di mortalità altissima, gli altri se non le hanno, le contraggono durante i viaggi.
Ma ai problemi di salute o di speranza di vita si aggiungono i problemi caratteriali: i cuccioli hanno fasi di maturazione psicologica molto delicate, hanno bisogno di imparare dalla madre e dai fratelli di cucciolata l'interazione tra cani e dall'allevatore l'interazione con l'essere umano. Tutto questo viene loro negato; i cani dei trafficanti salgono sui loro furgoni molto prima, probabilmente senza aver mai conosciuto mani amorevoli, senza avere avuto il tempo di imparare dalla mamma il linguaggio canino e dai fratellini le dinamiche del gioco, del morso, dei segnali di calma.
Alcuni di loro diventeranno cani timidi, altri diventeranno cani problematici, ansiosi, con aggressività conspecifica (con gli altri cani) ed intraspecifica (con altre specie, nel nostro caso l'uomo).
Questi cuccioli arrivano in territorio italiano e hanno già pronti il microchip, i documenti, le vaccinazioni (così da sembrare nati in Italia ); vengono imbottiti di immunoglobuline, che posticipano i sintomi delle malattie magicamente qualche giorno dopo il termine della "garanzia"; al massimo gli acquirenti più decisi possono ricevere in cambio un nuovo cucciolo, come se fosse merce fallata da sostituire, come se il nuovo cucciolo avesse prerogative differenti. Certo non tutti i cuccioli acquistati nei negozi muoiono, alcuni vivono per anni, perchè se un cucciolo riesce a sopravvivere a tali condizioni, è un cucciolo molto forte.
Destinati ad alimentare il businness dei negozi, degli allevamenti multi-razza (come si può pensare di allevare 10 razze diverse; gli allevatori seri allevano al massimo 3/4 razze), dei cagnari, delle vendite su Internet, le quali vi offrono addirittura la spedizione a domicilio. Possono permettersi prezzi bassissimi perchè, non mantenendo i cani in condizioni psico-fisiche adatte, praticamente non hanno costi e hanno ricarichi vertiginosi, annientando così la concorrenza degli allevatori seri.
Un cucciolo nato in un allevamento serio, ha un suo costo già in partenza, prima che nasca, la ricerca e la scelta dei migliori soggetti possibili, per salute e conformazione, spesso il viaggio per raggiungere il maschio con il quale tentare una cucciolata, costo di un veterinario prima e dopo l’accoppiamento, ecografie per seguire la cagna durante la gestazione, il parto, le cure dei cuccioli e della madre fino allo svezzamento, le documentazioni e le pratiche profilattiche anteriori alla consegna nelle mani di chi accoglierà il cuciolo, difficilmente stanno in un prezzo come quello offerto da chi approfitta di questa situazione.
Ed il cucciolo irresistibilmente morbido per i bambini, ed irresistibilmente meno caro per i genitori, diventerà ben presto una fonte di spese per le cure mediche, una fonte di problemi caratteriali, una fonte di grandi dispiaceri per tutta la famiglia; immaginate di portare a casa un cucciolo del quale tutta la famiglia si innamora, soprattutto i bambini (inevitabile no?), ora pensate che il piccoletto inizia a stare male e dopo varie corse dal veterinario scoprite che è tutto inutile...
Pensate a tutti quei piccoli che riescono a superare le difficoltà: credete che vivranno sani per tutta la vita? Purtroppo il più delle volte sono costretti a cure costanti; purtroppo è la realtà di molte persone che hanno già segnalato questi tristissimi fatti a chi di dovere.
Il cerchio si chiude arrivando alle persone comuni che si innamorano del piccoletto in vetrina: non sono cagnari, non sfruttano gli animali, non frodano la legge per proprio lucro, ma sono loro il fulcro, e proprio da loro dipende l’offerta di questo triste mercato, rendendosi conto delle conseguenze di un atto mosso da buona fede si possono cambiare le cose.
La situazione è ormai nota a tutti, enti competenti, forze dell'ordine, allevatori italiani e i governi dei paesi d’origine, ma purtroppo finche ci sarà gente che richiede cuccioli a prezzi sempre più bassi, alimentandone il traffico, questa tragedia non avrà mai fine.
C'e' da chiedersi, tra le altre cose, come mai una percentuale considerevole (se non addirittura totale!) dei nostri rescue siano cani dell'est!
Ed una percentuale considerevole (totale) dei cani rescue con problemi caratteriali, siano cani dell'est!
L’informazione è l’unico mezzo che possiamo usare per fermarli, fatevi portavoce anche voi del traffico dei cuccioli dall’est, perchè finchè ci sarà la domanda, non terminerà l'offerta.
fonte: Club Bouledogue Francese Italia -
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Padre e figlio condannati per traffico di cuccioli
I due reggiani vennero fermati in Friuli di ritorno dall’Ungheria con un carico di 62 cagnolini stipati in una monovolume
30 settembre 2015
REGGIO EMILIA. Il giudice del Tribunale di Udine ha condannato ieri padre e figlio di Reggio Emilia, per maltrattamento di animali e traffico illecito di animali da compagnia. Il padre, E.G., è stato condannato a 5 mesi di reclusione, mentre il figlio a 9 mesi sempre per traffico di cuccioli, oltre che a 6 mesi per falso in scrittura privata. Il giudice ha disposto anche la confisca di tutti i cani e dell'auto usata per trasportarli.
Lo ha reso noto la Lav (Lega anti vivisezione) che si è costituita parte civile nel processo. Padre e figlio erano stati fermati la notte del 17 novembre 2012 dai Carabinieri durante un controllo lungo la statale 13 a Tarvisio (Udine). I militari dell'Arma avevano trovato all'interno di una monovolume 62 cuccioli provenienti dall'Ungheria e diretti all'Emilia Romagna.
Erano stipati in quattro gabbie, in uno scatolone di cartone e un trasportino, sporchi di feci e urina, senza cibo né acqua. Alcuni di loro erano anche di età inferiore ai due o tre mesi, inidonei ad affrontare il viaggio.
Non è il primo caso di traffico di cuccioli dall’Est europeo che viene scoperto dalle forze dell’ordine italiane. Si tratta di un’attività mirata ad aggirare i controlli destinati a garantire le normative in materia di salute degli animali e relative alle importazioni dei cuccioli.
Cuccioli dall’Est, un altro sequestro
Ancora guai per padre e figlio reggiani: fermati in Friuli avevano in auto 62 cagnolini, alcuni di appena 15 giorni
http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/09/30/news ... -
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COME MERCE
Viaggiano soprattutto di notte, spesso con passaporti falsi o falsificati, rinchiusi in scatoloni o borse, nascosti nei bagagliai di autovetture, celati in furgoni o TIR, mimetizzati all’interno di insospettabili borsoni, in treno, in aereo. Arrivano così i cuccioli importati illegalmente in Italia, dopo un viaggio che può durare anche 10-11 ore. Nel nostro Paese sono messi in vendita in negozi e allevamenti, esposti in fiere itineranti, venduti persino presso i caselli autostradali e su internet.
Un cucciolo straniero vale economicamente fino a 20 volte meno del suo corrispettivo italiano. Un cane di razza - di origine ungherese - può essere venduto a 200 euro, ma diventato italiano verrà venduto per un prezzo compreso addirittura tra i 500 e i 1500 Euro.
I cuccioli nascono in allevamenti a conduzione familiare o in vere “fabbriche di cuccioli”, strutture che ospitano decine o centinaia di fattrici per la riproduzione, stabulate in box piccolissimi con cibo solo per sopravvivere. Una volta raggiunti i 30–40 giorni di età, i piccoli sono caricati su camion o furgoni e trasportati nel nostro Paese.
In questo squallido commercio di animali spesso manca il più banale controllo sanitario. Il precoce distacco dalla madre causa poi ai cuccioli traumi affettivi e problemi di salute. Privi delle difese immunitarie, i cuccioli possono contrarre malattie mortali, come il cimurro e la parvovirosi. Persino la rabbia, un pericolo anche per l'uomo.
Un cucciolo su tre muore, spesso dopo essere stato acquistato in negozio.
http://www.lav.it/cosa-facciamo/cani-e-gatti/come-merce -
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IL TRAFFICO DEI CUCCIOLI DI RAZZA!
"Molte persone vogliono il cane di razza ma non vogliono spendere la giusta cifra, ecco che allora si alimenta il mercato illegale dei cuccioli provenienti dall'est."
Sempre più di frequente si sente parlare ai tg nazionali di arresti di persone e medici veterinari implicati nel traffico di cuccioli provenienti dall’est. Vorrei approfondire questo argomento, perché è proprio a causa della disinformazione che le persone, ingenuamente, continuano ad incentivare questo traffico illegale di vite; il desiderio di avere un cucciolo di razza acquistato a prezzi bassissimi è l’unica vera causa scatenante del traffico di cuccioli.
Cuccioli che vengono tolti prematuramente alle madri, quindi con poche difese immunitarie, sottoposti a viaggi terribili, in condizioni igienico sanitarie carenti. Vittime di questo traffico non solo i cani, ma anche gatti, uccellini e pappagalli, che varcano i confini nazionali spesso già morti o comunque gravemente malati e privi dei relativi “documenti d’identità”, che vengono poi falsificati grazie all’intervento anche di medici veterinari compiacenti.
Sulle loro spalle, grava un impressionante giro d’affari, controllato da vere e proprie organizzazioni criminali. Un cucciolo straniero vale economicamente fino a 20 volte meno del suo corrispettivo italiano, un cane di razza di origine ungherese, può essere venduto a 200 euro, ma diventato italiano verrà venduto per un prezzo compreso addirittura tra i 500 e i 1500 euro.
I cuccioli nascono in allevamenti a conduzione familiare o in vere “fabbriche di cuccioli”, strutture che ospitano decine o centinaia di
fattrici per la riproduzione, stabulate in box piccolissimi con cibo solo per sopravvivere. Una volta raggiunti i 30 giorni di età, i piccoli sono caricati su camion o furgoni e trasportati nel nostro Paese.
Il precoce distacco dalla madre causa poi ai cuccioli traumi affettivi, deficit di autocontrollo e gravi problemi comportamentali nei futuri soggetti adulti. Privi delle difese immunitarie, i cuccioli possono contrarre malattie mortali, come il cimurro e la parvovirosi, persino la rabbia, che è un pericolo anche per l’uomo.
Un cucciolo su tre muore, spesso dopo essere stato acquistato in negozio. Se si desidera un cucciolo di razza, bisogna rivolgersi ad allevamenti seri e affidabili, che hanno a cuore la salute delle cagne e dei relativi cuccioli, e che mettono in pratica un’attenta selezione dei soggetti riproduttori, proprio al fine di evitare tare genetiche o caratteriali (cani eccessivamente timidi o aggressivi…).
Un allevatore serio non metterebbe MAI in vendita i suoi cuccioli presso negozianti, che tengono i piccoli all’interno di vetrine come semplici oggetti inanimati; ne segue tutta la trattativa di vendita per ogni singolo cucciolo, vuole conoscere i nuovi “genitori” umani e valuta con attenzione in quale nuova circostanza andrà a vivere il piccolo.
Insomma, il traffico di cuccioli provenienti dall’est, altro non è che uno squallido business illegale in cui esseri viventi indifesi sono ridotti a merce su cui lucrare, senza scrupoli. Un traffico ancor più insensato se si pensa ai tanti cani che aspettano solo di trovare un padrone amorevole dietro le grate di un canile.
(articolo scritto da Aurora Tagliavia)
(pubblicato da si24 http://www.si24.it/…/traffico-di-cuccioli-un-busines…/41085/ ) -
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20 GENNAIO 2015
Traffico cuccioli: sequestrati due allevamenti e un negozio in Friuli
L'impegno del Corpo forestale del Friuli Venezia Giulia contro il traffico illegale dei cuccioli provenienti dall'Est europeo ha segnato oggi un importante risultato.
La Forestale ha messo sotto sequestro preventivo beni e immobili di due allevamenti a Pocenia (Italcani) e Remanzacco (allevamento dei Longobardi), in provincia di Udine, e di un negozio a Maniago (Minizoo), nel pordenonese. Sotto sequestro preventivo anche i cani presenti negli allevamenti, tutti di illecita provenienza e destinati al commercio.
Il sequestro è in esecuzione di un provvedimento dell'Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Udine.
Otto persone sono state indagate. A Remanzacco la Forestale c'era già stata il 31 dicembre sequestrando 23 cuccioli. Ma i proprietari hanno sempre respinto le accuse. Ora il sequestro preventivo richiesto dal giudice.
Il provvedimento è scattato in seguito a un'indagine iniziata nel febbraio 2013, ben due anni fa, e portata avanti con caparbietà dal maresciallo Claudia Comelli.
Con lei, l'anno scorso, ero andata a Pecs, in Ungheria a vedere con i miei occhi dove e come si origina questo traffico che la Lav ipotizza muova un giro d'affari pari a 300 milioni di euro all'anno. Solo in Italia.
L'indagine è stata svolta in coordinamento con la Procura della Repubblica di Udine, con ripetuti appostamenti, intercettazioni e pedinamenti e altri mezzi di investigazione.
L'indagine, che ha coinvolto decine di forestali in servizio nelle stazioni di tutto il Friuli Venezia Giulia, ha infatti accertato che i cani, provenienti dai paesi dell'Est Europa, venivano introdotti in Italia senza la prevista documentazione sanitaria e commerciale e venivano venduti come se fossero nati negli allevamenti locali.
In alcuni casi l'attività investigativa ha permesso di ipotizzare anche altri reati, tra i quali il traffico illecito di animali da compagnia, la truffa, la frode in commercio, il falso documentale, l'abuso della professione veterinaria e il maltrattamento degli animali.
In particolare, in uno degli allevamenti sottoposti a sequestro, personale non veterinario eseguiva sugli animali operazioni chirurgiche vietate dalla legge come il taglio delle orecchie e tagli cesarei.
I cani sequestrati, sette in tutto, sono stati affidati in custodia al Centro di recupero di San Canzian d'Isonzo, in provincia di Gorizia dove spesso vengono portati, curati e rieducati i cuccioli sequestrati ai trafficanti.
Momenti di tensione nella mattinata davanti all'Italcani: una troupe di RaiTre Friuli Venezia Giulia, sul posto per documentare il sequestro, è stata aggredita dai proprietari dell'allevamento. Tutti i particolari nel TG delle 19.30, disponibile anche online.
Da oggi è ufficialmente più complicato per tutti coloro che vogliono acquistare un cane. Non solo bisogna diffidare da negozi non in grado di produrre subito tutta la documentazione di legge di un cane, ma anche di allevamenti che fanno passare cani importati illegalmente (e spesso malati) come cuccioli nati in casa.
La Forestale raccomanda a chiunque desideri acquistare animali di affezione di rivolgersi esclusivamente ad allevamenti certificati che rilasciano tutte le garanzie e tutti i documenti previsti dalla legge, compresi pedigree e certificazioni sanitarie.
Se i cuccioli sono acquistati a basso prezzo e sono privi delle indispensabili garanzie, il rischio è che siano arrivati illegalmente dall'estero e che provengano da siti di riproduzione dove non sono osservate le attenzioni minime sul loro benessere e quello delle loro madri.
Ci si può trovare così con animali deboli e soggetti a malattie anche genetiche dovute alla riproduzione sconsiderata tra consanguinei, con conseguenti problemi sia comportamentali che sanitari.
http://zoelagatta-d.blogautore.repubblica.it/2015/01/20/traffico- ... -
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2 MAGGIO 2014
In Ungheria, là dove nasce il traffico dei cuccioli
Un traffico illegale da 300 milioni di euro all'anno solo in Italia. Aggiungetevi la maggior parte dei paesi dell'Europa occudentale, dalla Germania alla Francia, dalla Gran Bretagna all'Austria e tirate le somme.
Il traffico dei cuccioli dai paesi dell'Est europeo è un affare milionario che le polizie di tutto il continente cercano di arrestare e che in Italia interessa anche mafia e camorra.
Sono stata a Pecs, in Ungheria, con i colleghi Aldo e Marco Pavan, per andare alle origini di un atto criminoso che ha per oggetti e soggetti piccoli cani innocenti.
Il risultato del nostro viaggio è un reportage che andrà in onda domenica 4 maggio su Cronache Animali, Rai2, alle 10.30.
E' stato reso possibile grazie alla fondamentale collaborazione del Corpo forestale dello Stato e di quello del Friuli Venezia Giulia (con l'aiuto indispensabile del maresciallo Claudia Comelli, una donna coraggiosa che negli ultimi tre anni ha sequestrato centinaia di cuccioli al confine di Stato con la Slovenia e con l'Austria), della Lav, grazie alla quale in Italia dal 2010 esiste una legge che vieta il traffico dei cuccioli, e di Vier Pfoten, un'associazione internazionale con sede in Austria che lo scorso novembre ha concluso un lavoro di indagine durato 8 mesi e che ha creato una piattaforma su web per raccogliere le testimonianze.
I numeri raccolti da Vier Pfoten sono inquietanti e dimostrano quanto l'affare del traffico dei cuccioli negli ultimi 5 anni abbia toccato dimensioni tali da poter essere definito "industriale".
Il margine di profitto delle organizzazioni criminose è tale da convincerli a rinunciare senza troppi problemi a qualche "carico" sequestrato.
I conti si fanno presto: compra dieci cuccioli di qualsiasi razza in Ungheria o Slovacchia (i paesi con i mercati più fiorenti e spregiudicati) a 500 euro (50 euro ognuno) e rivendili in Italia o in qualsiasi altro paese europeo a 5/6000. Fai un paio di viaggi alla settimana con un carico di 20, 50, ma anche 200 cuccioli, e moltiplica le entrate.
Un'attività che va alla grande, bisogna dirlo, anche grazie alla complicità di veterinari, allevatori, negozi. E acquirenti finali che poco sanno di questo traffico. E che cercano solo di spendere il meno possibile per un cucciolo di razza.
In Ungheria è facile trovare e comprare cuccioli a due lire. Andate al mercato di Pecs, al Kisallat Vasar (il mercato degli animali) la prima domenica del mese e troverete cuccioli di tutte le razze. Dalle 5 di mattina alle 2 del pomeriggio le contrattazioni sono aperte. Volete un chihuaua? Accontentati. Cercate un pastore del Caucaso? Trovate anche quello. Oppure un levriero afghano o un cane corso? Cercatelo, lo troverete.
Lungo il viale alberato del mercato sono decine le macchine di famiglie che si improvvisano allevatori e vendono i propri cuccioli a un prezzo che varia dalle 50 alle 200 euro. Spesso vi forniscono anche di passaporto con fustelle di vaccinazioni. Ma sono documenti falsi nella maggior parte dei casi.
Se fate un giro fuori dal paese vi accorgerete quante siano le famiglie che in Ungheria campano alle spalle di un traffico illegale e del commercio di creature viventi.
La vita di questi cani può essere brevissima. Nati spesso in condizioni di scarsa igiene, tolti alle loro mamme a neppure un mese (la legge ungherese chiede almeno 8 settimane per poter essere venduti), trasportati in viaggi lunghissimi in condizioni estreme (spesso senza acqua e cibo), i cuccioli si ammalano e muoiono entro i primi 6 mesi di vita.
Nel 2008 un'indagine dell'ordine dei veterinari ha rilevato che solo il 15% dei cuccioli aveva documenti validi. Il 52% era malato. Il 34% era infetto da parassiti che per un cucciolo possono essere letali. Il 17% aveva funghi e malattie della pelle.
Un'altra indagine, questa volta inglese, rivela che almeno uno cucciolo su cinque acquistato su Internet ,muore entro i primi 6 mesi di vita.
Difficile difendersi da consumatori quando vediamo un cucciolo che chiede aiuto. E ancor di più quando è un allevatore (o che si dichiara tale) che te lo propone.
Un'inchiesta in corso in Friuli Venezia Giulia, infatti, sospetta che parte dei cuccioli importati illegalmente finisca in vendita in allevamenti che poi li dichiarano nati lì.
Gli altri finiscono in quei negozi che ti promettono di procurarti ogni razza. Gli altri ancora vengono piazzati via Internet. Una modalità questa che cresce giorno dopo giorno. Sulla pelle dei cuccioli e a danno di chi li acquista.
http://zoelagatta-d.blogautore.repubblica.it/2014/05/02/in-ungher ... -
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Inserito il: 02 Oct 2015 16:27
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Il traffico di cani cambia pelle, ma la crudeltà è la stessa.
Una nuova inchiesta sul traffico dei cani realizzata dall’associazione inglese Dogs Trust svela i retroscena del traffico di cani provenienti dall’Ungheria e dalla Lituania, dopo che un’altra inchiesta realizzata dalla trasmissione Falò prodotta dalla tv svizzera RSI, già oggetto di un articolo su queste pagine, aveva filmato i trafficanti in Slovacchia e il totale disprezzo per ogni norma, sanitaria e di tutela del benessere dei cuccioli.
I trafficanti hanno ripreso ad utilizzare gli stessi sistemi che erano stati scoperti grazie a un’indagine congiunta della Guardia di Finanza di Bologna e delle Guardie Zoofile ENPA del nucleo di Milano fin dal 2005, che aveva permesso di accertare come i cani provenienti da Ungheria e Slovacchia arrivassero in Italia già muniti di microchip italiano e venissero denunciati all’ENCI, in particolare in Emilia Romagna, come nati nel nostro paese. Grazie a un’investigazione fu possibile scoprire che la casa produttrice dei microchip li vendeva a grossisti italiani, che a loro volta li cedevano a società commerciali di San Marino che, sfruttando l’extra territorialità della repubblica del Titano, li spedivano in Ungheria e Slovacchia senza lasciare traccia. Vere e proprie triangolazioni fatte con gli identici sistemi che usano i criminali che trafficano in droga, armi, rifiuti tossici o animali in via d’estinzione; un’ulteriore dimostrazione del fatto che tutti i crimini trasnazionali impiegano non solo sistemi analoghi ma che molto spesso vedono coinvolti nei traffici i medesimi soggetti.
Il traffico dei cuccioli dilaga e le inchieste hanno finalmente dimostrato quello che purtroppo non può essere usato come prova nei tribunali: tutti i cuccioli sono molto più piccoli di quello che appare dai documenti, quasi nessuno viene vaccinato realmente in quanto i cani sono troppo giovani, i trafficanti possono identificare gli animali con i microchip di nazioni diverse e anche con passaporti di altri paesi. Insomma in questo commercio sembra che l’unica cosa vera sia la sofferenza dei cani, sia per le condizioni di allevamento che per tutto quanto devono subire i cuccioli, mentre non vi è alcuna certezza sui documenti e sulle vaccinazioni, aumentando il rischio già molto concreto che questo commercio illegale diventi un veicolo di diffusione del virus della rabbia, una zoonosi mortale per l’uomo, quasi definitivamente sconfitto nell’Europa dei 9, ma ancora diffuso nei paesi dell’Est. Per questo la Direzione di Sanità della Comunità Europea si sta attivando per ottenere un irrigidimento della normativa ed anche per l’inasprimento delle sanzioni, che purtroppo sono ancora di competenza dei singoli stati membri.
Guardando l’inchiesta realizzata da Dogs Trust vi potrete rendere conto come i cuccioli che vengono venduti nei negozi, anche se identificati con microchip italiano, possano essere in realtà provenienti da qualsiasi paese dell’Est Europa visto che questa è attualmente la nuova frontiera del traffico. Piccole importazioni di 5/8 cani per volta, trasportati in auto o in pulmini adibiti al trasporto di persone, senza nessuna comunicazione TRACES, senza reali vaccinazioni: i maggiori costi saranno poi recuperati dai commercianti senza scrupoli grazie all’aumento del prezzo di vendita che potranno incassare grazie al fatto che i cani risulteranno essere italiani e potranno essere venduti a soli 60 giorni di età.
Il Natale è alle porte, ma ricordate che un animale non si regala, si adotta e non si compra ed è un rapporto che deve durare per sempre. Non siate complici di questi traffici, non aiutate le organizzazioni criminali: se la domanda decrescesse fino a sparire il traffico dei cuccioli cesserebbe per incanto.
http://www.ilpattotradito.it/il-traffico-di-cani-cambia-pelle-ma- ... -
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Che vergogna....poveri cuccioli!!
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MELEGNANO
Traffico di cuccioli, due denunce: «Tolti alla madre troppo presto»
L’indagine è partita dalla denuncia di un privato cittadino che ha acquistato un cagnolino ma si è accorto che si ammalava in continuazione
Dopo aver visto un annuncio su Internet, ha comprato un cagnolino con tanto di certificato del veterinario, ma si è accorto che il cucciolo si ammalava in continuazione. E gli è venuto il sospetto che fosse stato tolto alla madre troppo presto: così ha segnalato l’appartamento nel quale era andato per fare l’acquisto. L’abitazione di Melegnano da qualche tempo aveva destato i sospetti del Corpo Forestale dello Stato per l’andirivieni di persone che la visitavano e che a volte ne uscivano con in braccio un cucciolo. E così si è arrivati alla denuncia di due persone, tra cui un noto veterinario, per maltrattamento di animali e frode in commercio. I due avevano effettivamente messo in vendita cuccioli sotto i due mesi vita, quindi prima del termine consentito per toglierli alla madre. Il compito del veterinario era quello di «aggiustare» i documenti dei cagnolini e dotare i cuccioli di microchip.
I cuccioli nell’appartamento
In casa dell’altro uomo denunciato, quello che li metteva in vendita, ne sono stati trovati 14, sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato di Milano, su disposizione della Procura della Repubblica di Lodi. I cuccioli di chihuahua e bouledogue francese erano ammassati in scatole di plastica con fondi di ritagli di giornale. Tutti i cuccioli erano sprovvisti di microchip e di documenti sanitari ed alcuni cuccioli sono apparsi agli operanti in evidente stato di sofferenza. Nel locale sono state rinvenute molte siringhe monouso e diverse scatole di farmaci veterinari in commercio in Paesi dell’Est Europa. Tutti i cuccioli sono stati sequestrati e trasportati con un mezzo riscaldato presso una fondazione con struttura di ricovero per i primi accertamenti e cure sanitarie. Al termine dei controlli di rito, la Procura deciderà circa l’eventuale affido provvisorio degli stessi. Sono stati sottoposti a sequestro molti farmaci di dubbia provenienza e documenti riconducibili all’attività di vendita di cuccioli online tramite annunci. La procura sta valutando per l’uomo anche l’accusa di importazione illecita di cuccioli dall’estero.
Le raccomandazioni
Nello studio veterinario al quale il commerciante senza scrupoli si rivolgeva per microchippare i cuccioli e fornire le prime vaccinazioni solo prima della consegna agli acquirenti sono stati acquisiti altri documenti inerenti le prestazioni professionali fornite. Il Corpo forestale dello Stato raccomanda a chi avesse intenzione di adottare un cucciolo di rivolgersi sempre a strutture commerciali autorizzate e di richiedere sempre la documentazione sanitaria ed il microchip.
2 dicembre 2015 | 18:36
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_dicembre_02/traffico ... -
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Il Traffico dei cuccioli importati dall’Est Europa E-mail Stampa PDF
Cos’è più tenero di un cucciolo tutto solo che ci guarda dalla vetrina di un negozio e implora una carezza, scodinzolante ed incerto sulle zampine?
Ancora troppe persone non sanno che nella quasi totalità dei casi si tratta di esserini importati dai paesi dell’Est Europa, provenienti da allevamenti lager, non certamente da allevamenti seri che non hanno nessun interesse e vantaggio a vendere a negozianti e trafficanti, ma da vere e proprie "fabbriche di cuccioli", che cedono sottoprezzo a persone senza scrupoli che li importano in Italia (e non solo).
Così è facile trovare cuccioli di soli 35 giorni in vetrina, che vengono spacciati per cuccioli di due mesi, in Italia i cuccioli vengono lasciati tassativamente con la madre fino a 60-70 gg.
cuccioloimportazioneVengono allevati in situazioni indicibili, madri e padri stipati in gabbiette accatastate, una in fila all'altra, in condizioni igieniche e soprattutto psichiche agghiaccianti: madri fatte figliare ad ogni calore, se sopravvivono. Genitori che non hanno la benchè minima selezione riguardo la salute ed il carattere (e neanche aderenza allo standard ...ma questo purtroppo è l’ultimo dei problemi...).
I cuccioli portano con sè tare di salute ereditarie, anche nascosti (geni recessivi non sempre visibili, ma che si riproducono nella prole); quando vengono strappati dalla cucciolata sono così piccoli che il loro sistema immunitario non è ancora in grado di proteggerli; non hanno vaccinazioni e se anche le avessero sarebbero premature e quindi vane (le vaccinazioni fatte troppo presto contrastano il colostro materno).
Così viaggiano stipati, imballati come merce, in camion anonimi per viaggi lunghissimi, arrivano stremati, già deboli perché cuccioli, senza difese immunitarie e molte volte portatori di malattie debellate da anni in Italia, quelli che arrivano vivi, tanto non importa se non sopravvivono tutti, costano cosi' poco che la perdita non ha un peso economico tale da cambiare le condizioni di viaggio. Alcuni di loro sono già affetti da cimurro, parvovirosi, ecc., tutte malattie con percentuale di mortalità altissima, gli altri se non le hanno, le contraggono durante i viaggi.
Ma ai problemi di salute o di speranza di vita si aggiungono i problemi caratteriali: i cuccioli hanno fasi di maturazione psicologica molto delicate, hanno bisogno di imparare dalla madre e dai fratelli di cucciolata l'interazione tra cani e dall'allevatore l'interazione con l'essere umano. Tutto questo viene loro negato; i cani dei trafficanti salgono sui loro furgoni molto prima, probabilmente senza aver mai conosciuto mani amorevoli, senza avere avuto il tempo di imparare dalla mamma il linguaggio canino e dai fratellini le dinamiche del gioco, del morso, dei segnali di calma.
Alcuni di loro diventeranno cani timidi, altri diventeranno cani problematici, ansiosi, con aggressività conspecifica (con gli altri cani) ed intraspecifica (con altre specie, nel nostro caso l'uomo).
Questi cuccioli arrivano in territorio italiano e hanno già pronti il microchip, i documenti, le vaccinazioni (così da sembrare nati in Italia ); vengono imbottiti di immunoglobuline, che posticipano i sintomi delle malattie magicamente qualche giorno dopo il termine della "garanzia"; al massimo gli acquirenti più decisi possono ricevere in cambio un nuovo cucciolo, come se fosse merce fallata da sostituire, come se il nuovo cucciolo avesse prerogative differenti. Certo non tutti i cuccioli acquistati nei negozi muoiono, alcuni vivono per anni, perchè se un cucciolo riesce a sopravvivere a tali condizioni, è un cucciolo molto forte.
Destinati ad alimentare il businness dei negozi, degli allevamenti multi-razza (come si può pensare di allevare 10 razze diverse; gli allevatori seri allevano al massimo 3/4 razze), dei cagnari, delle vendite su Internet, le quali vi offrono addirittura la spedizione a domicilio. Possono permettersi prezzi bassissimi perchè, non mantenendo i cani in condizioni psico-fisiche adatte, praticamente non hanno costi e hanno ricarichi vertiginosi, annientando così la concorrenza degli allevatori seri.
Un cucciolo nato in un allevamento serio, ha un suo costo già in partenza, prima che nasca, la ricerca e la scelta dei migliori soggetti possibili, per salute e conformazione, spesso il viaggio per raggiungere il maschio con il quale tentare una cucciolata, costo di un veterinario prima e dopo l’accoppiamento, ecografie per seguire la cagna durante la gestazione, il parto, le cure dei cuccioli e della madre fino allo svezzamento, le documentazioni e le pratiche profilattiche anteriori alla consegna nelle mani di chi accoglierà il cuciolo, difficilmente stanno in un prezzo come quello offerto da chi approfitta di questa situazione.
Ed il cucciolo irresistibilmente morbido per i bambini, ed irresistibilmente meno caro per i genitori, diventerà ben presto una fonte di spese per le cure mediche, una fonte di problemi caratteriali, una fonte di grandi dispiaceri per tutta la famiglia; immaginate di portare a casa un cucciolo del quale tutta la famiglia si innamora, soprattutto i bambini (inevitabile no?), ora pensate che il piccoletto inizia a stare male e dopo varie corse dal veterinario scoprite che è tutto inutile...
Pensate a tutti quei piccoli che riescono a superare le difficoltà: credete che vivranno sani per tutta la vita? Purtroppo il più delle volte sono costretti a cure costanti; purtroppo è la realtà di molte persone che hanno già segnalato questi tristissimi fatti a chi di dovere.
Il cerchio si chiude arrivando alle persone comuni che si innamorano del piccoletto in vetrina: non sono cagnari, non sfruttano gli animali, non frodano la legge per proprio lucro, ma sono loro il fulcro, e proprio da loro dipende l’offerta di questo triste mercato, rendendosi conto delle conseguenze di un atto mosso da buona fede si possono cambiare le cose.
La situazione è ormai nota a tutti, enti competenti, forze dell'ordine, allevatori italiani e i governi dei paesi d’origine, ma purtroppo finche ci sarà gente che richiede cuccioli a prezzi sempre più bassi, alimentandone il traffico, questa tragedia non avrà mai fine.
C'e' da chiedersi, tra le altre cose, come mai una percentuale considerevole (se non addirittura totale!) dei nostri rescue siano cani dell'est!
Ed una percentuale considerevole (totale) dei cani rescue con problemi caratteriali, siano cani dell'est!
L’informazione è l’unico mezzo che possiamo usare per fermarli, fatevi portavoce anche voi del traffico dei cuccioli dall’est, perchè finchè ci sarà la domanda, non terminerà l'offerta.
http://www.cbfi.it/index.php/it/allevamento-selezione/i-cuccioli- ... -
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Sgominato traffico illegale di cani
Importare cuccioli di razza dai Paesi dell’est Europa per rivenderli illegalmente in tutta Italia: è questo il nuovo business delle organizzazioni criminali: «Prima pensavamo che il commercio illegale di cani celasse quello di droga e armi», racconta il maresciallo Marco Mandrelli del Nucleo di Polizia Tributaria di Bologna, in realtà ci siamo subito accorti che era il cane la fonte di reddito». E i conti sono presto fatti. Maggior margine di guadagno e minori rischi rispetto ad altre importazioni illegali. Questa terribile speculazione ha visto coinvolti, in cinque anni, oltre 70.000 cuccioli per un giro di affari complessivo di diversi milioni di euro. I cani, acquistati in Paesi come Romania, Ungheria e Repubblica Ceca a una media di 60 euro l’uno venivano svezzati precocemente, maltrattati e rivenduti nel nostro Paese a un prezzo che variava dai 500 ai 1500 euro. Molto spesso le loro condizioni erano così gravi da farli morire, dopo l’effetto delle droghe somministrategli per tenerli vispi e in vita, a pochi giorni dall’acquisto: giusto il tempo per far incassare ai propri aguzzini il guadagno.
Uno scenario terribile che ha visto la partecipazione di diversi soggetti incensurati, da allevatori a medici veterinari, appartenenti a una rete organizzativa che era ormai ben ramificata su tutto il territorio italiano. Grazie al lavoro del Nucleo di Polizia Tributaria di Bologna, che coordina l’inchiesta denominata “Black Dog”, in collaborazione con l’ENCI (l’Ente Nazionale della Cinofilia Italia che si occupa del rilascio dei pedigree), i Comuni, il Corpo Forestale dello Stato e le ASL ci sono i primi indagati e molti sequestri. E non è ancora finita.
L’indagine continua a diversi livelli e con un unico obiettivo: interrompere questi viaggi dell’orrore grazie anche alla collaborazione dei cittadini che devono avere tutte le informazioni per scegliere un cucciolo sano attraverso le vie legali. «A tal fine, precisa Fabrizio Crivellari Direttore Generale dell’ENCI, stiamo vagliando una serie di iniziative volte a rafforzare ulteriormente il controllo delle cucciolate sul territorio. A questo proposito ci sono interessanti idee, che nascono proprio dall’esperienza accumulata in questi mesi di collaborazione con la Guardia di Finanza».
«Agli uffici della Guardia di Finanza, sono arrivate numerose denunce da parte di cittadini che dichiaravano che il proprio cucciolo di razza era morto, a pochi giorni dall’acquisto, a causa di gravissime malattie come, per esempio, il cimurro» racconta il capitano Gian Luca Berruti che, insieme al maresciallo Mandrelli, è a capo dell’indagine. «I cani venivano acquistati in negozi o allevamenti con presunta autorizzazione ENCI, attraverso siti Internet o durante fiere itineranti, come la Fiera del cucciolo presente ogni anno ad Assago e in molti altri paesi e città. Ogni cane era provvisto di certificato medico comprovante la sua buona salute, di regolare microchip, passaporto e pedigree, che poi si sono rivelati falsi o contraffatti, a garanzia del benessere dell’animale e delle sue origini italiane».
Da queste prime segnalazioni sono iniziate le perquisizioni che hanno permesso di portare alla luce un’organizzazione capillare che si occupava di ogni fase legata alla vendita dei cuccioli: dall’acquisto fuori Italia, all’introduzione nel nostro Paese, alla contraffazione dei documenti, alla commercializzazione vera e propria. «Grazie ai numerosi accertamenti, svolti anche a livello internazionale, è emerso che gli indagati, a oggi 22, disponevano di strutture di base nei Paesi dell’est dove venivano fatti transitare fino a 150 cuccioli ogni due giorni» continua il Capitano Berruti. «I cani, di poco più di un mese di vita, venivano imbottiti di antibiotici e talvolta drogati con un principio attivo derivato dalla vitamina D, in grado di farli crescere nella metà del tempo. Trasportati in camion stracolmi giungevano nei presunti allevamenti abusivi che erano privi dei minimi requisiti igienico sanitari, ambientali ed edilizi previsti dalla legge».
«Tra i cani rinvenuti nei luoghi messi sotto sequestro vi è un alto tasso di mortalità. La loro condizione di salute di solito è drammatica. Nel corso degli anni, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bologna, ormai un punto di riferimento in tutta Italia per questo tipo di indagini, in collaborazione con l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) di Milano, il Corpo Forestale dello Stato e le ASL, ha salvato oltre 1.000 cuccioli che sono stati soccorsi, ospitati presso canili comunali e affidati a famiglie considerate idonee, con la formula della Custodia Giudiziale Gratuita, «una sorta di affido temporaneo» spiega il Capitano Berruti. «È di questi giorni, ad opera del Pubblico Ministero di Bologna Giuseppe Di Giorgio, il provvedimento di riscatto dei primi 100 cani sequestrati a Bologna e provincia» spiega Mandrelli. «Un provvedimento senza precedenti nel nostro Paese - continua il maresciallo - che permetterà di trasformare l’affido temporaneo in una vera e propria adozione perenne, a tutela degli animali e delle famiglie che li hanno accolti».
http://www.dogsitter.it/it/cani/attualita/traffico_illegale.html -
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Inserito il: 03 Dec 2015 12:52
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Traffico di cuccioli dall'Ungheria all'Abruzzo, due fermati
I due stranieri residenti in Abruzzo viaggiavano su una Fiat Punto e nel bagagliaio e in due trasportini avevano sistemato 29 cuccioli di varie razze. Sono stati fermati dalla Finanza di Gorizia al valico di Sant'Andrea, ora sono tutti adottabili
21 novembre 2015
PESCARA. Viaggiavano nel bagagliaio e in due piccoli "trasportini" poggiati sul sedile posteriore di una utilitaria, senza ricambio d'aria, 29 cuccioli di cane, provenienti dall'Ungheria, sequestrati a Gorizia dalla Guardia di Finanza. L'operazione si è svolta nella serata di domenica scorsa, ed è stata resa nota oggi. I cuccioli erano senza cibo, in evidente stato di maltrattamento e di paura, privi di sistemi per l'identificazione, delle certificazioni sanitarie e del passaporto individuale. L'automobile, una Fiat Punto con a bordo due persone residenti in Abruzzo, è avvenuto nei pressi del valico di Sant'Andrea. I cuccioli erano un American Staffordshire Terrier, un Maltese, un Chiuahua, quattro Bassotti Tedeschi Kaninchen, sette Volpini, un Cavalier King, sei Bull Terrier e cinque Bull Dog inglesi, di circa otto settimane. Pagati poche decine di euro in Ungheria, se fossero stati introdotti nel mercato avrebbero consentito un guadagno di circa diecimila euro. I due automobilisti, uno già con precedenti per traffico internazionale di animali da compagnia, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Gorizia.
Grazie alle cure veterinarie e all'assistenza di un centro faunistico locale, i cuccioli
sono ora in buone condizioni e potranno essere richiesti in affidamento scrivendo alla Guardia di Finanza di Gorizia entro il 26 novembre all'indirizzo e-mail go103.protocollo@gdf.it, specificando la razza di cucciolo desiderata e indicando i propri recapiti telefonici.
http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2015/11/21/news/traffi ... -
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Inserito il: 03 Dec 2015 12:53
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Scoperto traffico internazionale di cani
Date di nascita alterate perché gli animali erano troppo giovani per viaggiare Venti cuccioli di razze pregiate e quattro gatti siamesi in condizioni drammatiche, sfiniti da un lungo viaggio e ammalati di un virus intestinale. Un traffico internazionale di cani scoperto dai carabinieri di Pomezia che hanno denunciato tre persone e "liberato" gli animali, ora ricoverati in una clinica veterinaria. Documenti sanitari e "passaporti" canini sono risultati falsificati, con date di nascita alterate perché i cuccioli erano troppo giovani per viaggiare e dovevano ancora essere svezzati.
Scoperto traffico internazionale di caniUna storia dell´orrore venuta alla luce con un´indagine dei militari del tenente Mattia Mulloni, da qualche tempo sulle tracce di un commercio illegale di cani e gatti. Qualcuno aveva già segnalato un furgone carico di animali che si fermava in un´area di sosta sulla Pontina e ripartiva dopo una breve trattativa con alcuni personaggi loschi. I carabinieri hanno capito al volo che si trattava di un´importazione "parallela" dai famigerati allevamenti ungheresi dove, spesso, si ricorre ad accoppiamenti tra consanguinei per accentuare le caratteristiche estetiche delle razze e non si va troppo per il sottile con le vaccinazioni e i controlli sanitari.
Uno schnauzer nano che in Europa si vende intorno agli 800-1000 euro in Ungheria può costarne 200 e un bulldog inglese che arriva a 2 mila euro costa un terzo della somma. Alcuni commercianti si riforniscono da questo giro semiclandestino e, spesso, i documenti di viaggio e i pedigree vengono falsificati. Quasi sempre, chi acquista un cane non sa nulla della sua reale provenienza.
I carabinieri della compagnia di Pomezia hanno tenuto sotto controllo, per parecchi giorni, le aree di sosta sulla Pontina e, venerdì, hanno visto tre uomini parlottare accanto a un furgone nuovo fiammante. Dall´interno dell´automezzo, un coro di uggiolii disperati. Lo spettacolo era desolante: una serie di piccole gabbie di ferro in cui erano imprigionati i cuccioli di varie razze: dobermann, yorkshire, carlino, boxer, bulldog, chihuahua, spitz, sibainu, shitzu, pinscher, cocker e jack russel oltre a quattro gatti siamesi altrettanti denutriti e sofferenti. I cuccioli risultavano nati dai tre ai cinque mesi fa ma a un controllo dei veterinari della Asl RMH di Pomezia è saltato fuori che non avevano neanche un mese di vita.
La denuncia è scattata per due ungheresi di 41 e 46 anni e per un commerciante di animali romano di 41 anni che aveva acquistato l´intera partita per soli 7 mila euro e prevedeva un guadagno di almeno quattro volte tanto. Ammalati di gastroenterite, i cani sono stati ricoverati in una clinica collegata al canile "Galileo Galilei" dove verranno ospitati quando saranno guariti. La sorte dei cuccioli è ancora tutta da decidere ma si spera che troveranno presto qualcuno disposto ad adottarli.
http://www.dogsitter.it/it/cani/attualita/tratta_di_cani.html -
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Inserito il: 03 Dec 2015 12:54
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Melegnano, traffico di cani: sequestrati 14 cuccioli
Melegnano (Milano), 2 dicembre 2015 - Maltrattamento di animali e frode in commercio per aver messo in vendita cuccioli sotto i due mesi vita. Sono finite nei guai due persone a Melegnano, fra loro anche un veterinario. Il suo compito era quello di "aggiustare" i documenti dei cagnolini e dotare i cuccioli di microchip.
Il medico è stato denunciato insieme al suo presunto complice, un pregiudicato che aveva il compito di mettere in vendita i cani, soprattutto attraverso annunci online. In casa sua ne sono stati trovati 14, sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato di Milano, su disposizione della Procura della Repubblica di Lodi.
Al traffico di cuccioli, probabilmente tutti provenienti dall’Est, il Corpo forestale è arrivato dopo la denuncia di un signore che, acquistato un cagnolino, ha dovuto affrontare molte cure perchè si ammalava in continuazione. Oltre ai cuccioli in casa dell’uomo sono stati trovate anche anche decine di scatole di farmaci provenienti soprattutto dall’Est Europa. La procura sta valutando per l’uomo anche l’accusa di importazione illecita di cuccioli dall’estero.
http://www.ilgiorno.it/sud-milano/melegnano-cuccioli-maltrattamen ... -