Westy.it Forum / ACQUISTO DI UN WESTIE / Dubbi prima dell'Acquisto / Riflessioni utili prima di adottare un cane
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PERCHÈ NON ACQUISTARE CANI PROVENIENTI DAL MERCATO NERO (PAESI DELL'EST)
Molta gente ancora non ha capito cosa si nasconde dietro al traffico di cuccioli dall’Est europeo, ovvero dei cuccioli commercializzati dalla stragrande maggioranza dei negozi e dei cosiddetti “puppy mills”, ovvero sedicenti allevamenti che si pubblicizzano con frasi come “Dieci (o venti, trenta…) bellissime razze! Spedizioni in tutta Italia, isole comprese!”…come se i cuccioli fossero armadietti per la cucina.
Ma che c’è di sbagliato, in fondo, in questi cuccioletti di provenienza ungherese o rumena, che appaiono tanto carini e che (secondo la vox populi, perché la realtà è un po’ diversa) costano meno di un cane di allevamento?
Forse i cani di allevamento sono un po’ più belli…ma se non si è intenzionati a fare esposizioni, cosa importa se un’orecchia è un po’ più lunga, o se il pelo è un po’ meno soffice?
Altra obiezione “classica”: ma andiamo,il cucciolo è un cucciolo, punto e basta! Cosa sono tutti questi problemi? La cosa più logica da fare quando si decide per l’acquisto è andare a cercare il posto: a) più comodo, b) più economico.
Partiamo allora da quest’ultimo punto, chiarendo subito che i cuccioli dell’Est non sono mai “a buon prezzo” come potrebbe sembrare a prima vista.
Infatti quel (poco) che si risparmia all’atto dell’acquisto verrà vanificato dalle spese veterinarie sostenute per rimettere in sesto un cane quasi sempre malato, spesso gravemente.
Ma è proprio vero che i cuccioli dell’Est sono quasi sempre malati?
Purtroppo sì, è vero. Ed è vero perché sono allevati “a basso costo”.
Ma questo non significa assolutamente che ci si sforza di venire incontro al cliente per fargli spendere meno!
Significa invece che:
a) i cuccioli nascono da genitori scelti a casaccio, senza criteri selettivi, perché i test per verificare la presenza di tare genetiche costano cari. Quindi non si fanno. Nessuno controlla le patologie oculari, la displasia dell’anca e del gomito, le malattie cardiache ereditarie. Se i genitori sono affetti non vengono mai esclusi dalla riproduzione (come avviene in un buon allevamento), ma usati (anzi, sfruttati) a più non posso. E i cuccioli ereditano queste malattie;
b) le fattrici sfornano una cucciolata dopo l’altra, ogni sei mesi, senza alcun tempo di ripresa: non sono accudite amorevolmente dopo il parto, ma messe lì in attesa del prossimo calore, come in una catena di montaggio. Ovviamente questo debilita immensamente le cagne, e da madri debilitate possono nascere solo cuccioli deboli;
c) per le madri si usa cibo a sua volta a basso costo, e quindi di bassa qualità, che debilita ancora di più le cagne. I cuccioli vengono a malapena svezzati – sempre con cibo di bassa qualità – e poi impacchettati e spediti, perché tenerli più a lungo comporterebbe un costo aggiuntivo che i “cagnari” si guardano bene dal sostenere;
d) i cuccioli vengono “impacchettati e spediti” intorno ai 30-35 giorni di età, perché a 40 giorni (età in cui risultano più “appetibili” per il cliente) devono già essere in vetrina. Questo significa che non possono essere vaccinati (la prima vaccinazione non si può effettuare prima dei 50 giorni perché non avrebbe alcun effetto, essendoci ancora in circolo gli anticorpi materni). Inoltre, a questa età, il sistema immunitario del cucciolo non è ancora completamente sviluppato: quindi i cani non hanno letteralmente difese contro gli agenti patogeni, i virus, i batteri che possono incontrare sul loro cammino;
e) i cuccioli, per arrivare in Italia dall’Ungheria o dagli altri Paesi sedi dei canifici, viaggiano per almeno due giorni (debilitati e senza alcuna protezione vaccinale) su camion senza riscaldamento, stivati come galline in gabbiette non igienizzate che hanno visto passare altre migliaia di cuccioli…con i risultati che si possono facilmente intuire.
Perché, allora, i commercianti acquistano i cani dell’Est?
Perché gli allevatori di qualità, che selezionano con cura e amano i loro cuccioli come se fossero loro figli, ben difficilmente vendono ai negozi: infatti gli allevatori di qualità selezionano anche i clienti. Vogliono conoscerli, sapere chi sono, seguirli lungo tutto il cammino della vita del cucciolo. Questo non sarebbe possibile se i cuccioli venissero consegnati a un rivenditore.
In Italia, ovviamente, non ci sono solo allevatori di qualità (magari!)…ed esistono anche allevatori che rivendono ai negozi: ma il loro prezzo non è mai inferiore ai 250-300 euro.
I cani dell’Est costano circa 50 euro…e i conti sono presto fatti.
All’importatore-grossista, così come al rivenditore finale, non importa se qualche cucciolo muore e/o qualcun altro dev’essere sostituito: il risparmio è tale che possono mettere in conto un 50% di decessi senza che questo renda meno remunerativo l’affare…e infatti la percentuale di cuccioli dell’Est che non sopravvive all’importazione si aggira proprio intorno al 50%. Alcuni muoiono durante il viaggio…molti, purtroppo, nelle case dei nuovi proprietari.
Eppure i cuccioli in vetrina sembrano sempre in ottima forma! Come possono essere tutti malati?
Purtroppo possono, eccome.
Solo che, appena sbarcati in negozio, vengono immediatamente riempiti di gammaglobuline (e talvolta anche di eccitanti) per “mascherare” la situazione reale, che si manifesta sempre e solo dopo la vendita.
I cuccioli dell’Est vengono venduti solo in negozio?
No, purtroppo: anche molti sedicenti allevatori sono in realtà degli importatori.
In generale, tutte le strutture che garantiscono la “pronta consegna” di qualsiasi razza di cane sono altamente sospettabili.
Un altro mezzo di diffusione molto noto sono le cosiddette “Fiere del cucciolo”, “Cucciolandie” e affini.
Se un cucciolo muore dopo pochi giorni dall’acquisto, non si dovrebbe avere diritto a un risarcimento?
Certo, la legge lo prevedrebbe…ma i negozianti mettono – ovviamente – le mani avanti per tutelarsi.
Ecco alcuni tipici segni di fregatura in arrivo:
a) richiesta di denaro contante e rifiuto di assegni, bancomat, carta di credito;
b) richiesta di firmare una “garanzia” che, se letta attentamente, conterrà sempre assurdità quali la durata di 24-48 ore (pazzesco! Il tempo di incubazione delle più comuni malattie virali è di quindici giorni!), il divieto di far visitare il cucciolo da veterinario diverso da quello suggerito dal negoziante (sembra incredibile, ma abbiamo visto anche questa!) e/o altre postille varie che di fatto sollevano il venditore da qualsiasi responsabilità;
c) la mancata consegna di scontrino fiscale per quanto riguarda il cucciolo: sullo scontrino troverete solo le voci relative al cibo, alle ciotole ecc.
Se un cliente la mette proprio giù dura, il negoziante solitamente sostituisce il cucciolo con un altro (sempre dell’Est, ovviamente!): sappiamo di un caso in cui è morto ANCHE il secondo cucciolo, per di più in una famiglia in cui era presente un bambino…e si può immaginare la sua felicità in tutto questo.
Comunque, in alcuni casi, è ancora possibile intentare una causa ed essere risarciti (anche se si è firmato un contratto-capestro).
Non intendiamo, da queste pagine, dare ulteriori armi ai negozianti disonesti e spiegare loro come difendersi meglio: quindi, se volete saperne di più, scrivete all’indirizzo della redazione o mandate una e-mail a canidellest@tipresentoilcane.com.
Vi metteremo in contatto con l’avvocato Simona Mosconi, che dopo essere stata a sua volta vittima di questo losco traffico (il suo west highland è vissuto solo dieci giorni) è riuscita a far sequestrare i cuccioli dell’Est venduti da un grande pet-shop di Milano ed è ancora sulla breccia, insieme alla nostra rivista, per proseguire questa battaglia.
Tutti i cani dell’Est europeo sono cuccioli di scarto?
Ovviamente no! Questo traffico riguarda solo i cosiddetti “canifici”, ovvero gli allevamenti “a basso costo” in cui si producono cuccioli badando solo alla quantità e non alla qualità.
In Ungheria, Romania e altri Paesi europei esistono anche ottimi allevamenti, che producono ottimi cuccioli…e NON li vendono ai negozi italiani, così come non lo fanno, per i motivi già visti, i migliori allevatori di casa nostra.
Quando si parla di “cuccioli dell’Est” ci si riferisce sempre e solo ai canifici: è importante (e corretto!) specificare che all’Est non ci sono solo canifici, ma è ancor più importante ricordare che i cuccioli che vengono importati e rivenduti da negozi e fiere sono SOLO ED ESCLUSIVAMENTE cuccioli di scarto.
Se il negoziante vi parla di cuccioli “figli di campioni ungheresi”, nove volte su dieci vi sta truffando! Chiedetegli la dimostrazione pratica di quanto sta affermando…e vedrete che succede.
Perché nessuno fa nulla per fermare questo traffico?
La risposta è davvero molto triste: perché E’ TUTTO LEGALE.
Cagnari, canifici e negozi si pubblicizzano impunemente dalle pagine di quotidiani, riviste e perfino riviste specializzate (per quanto ne sappiamo, “Ti presento il cane” è al momento l’UNICA rivista che rifiuta la pubblicità di importatori e rivenditori di cuccioli dell’Est), perché la legge italiana non si interessa del problema; i media non si interessano del problema; nessuno se ne interessa finché magari non acquista un cucciolo per i suoi bambini e il cucciolo muore.
E’ perfettamente legale importare cuccioli, purché in regola con le vaccinazioni: ma i libretti si falsificano senza problema, basta un veterinario complice.
E’ perfettamente legale (ed è VERGOGNOSO che lo sia) esporre i cuccioli in vetrina, a rotazione, così se uno solo di essi fosse malato è garantito che impesta anche tutti quelli che arriveranno dopo di lui (ma intanto ci sono la gammaglobuline!).
E’ perfettamente legale, sempre con la complicità di un veterinario, “dopare” letteralmente i cuccioli per farli sembrare vispi e allegri: basta che il veterinario dichiari che avevano bisogno della somministrazione di quei tali farmaci.
Purtroppo sì, è proprio così: i veterinari complici non solo esistono, ma sono anche numerosissimi.
E l’Ordine dei Veterinari, invece di cercarli uno ad uno e di radiarli ignominiosamente, si preoccupa di punire chi cerca di offrire un servizio sociale…come sta accadendo alla Mutua veterinaria di Torino, di cui parleremo nel prossimo numero.
Di cani dell’Est ho tentato personalmente di parlare ai media (innumerevoli e-mail, fax e lettere spedite a Maurizio Costanzo, Striscia la Notizia e altri): non ho mai avuto nessuna risposta.
Stessa sorte per molte altre persone che conosco, dall’animalista sfegatato al semplice cinofilo a cui è morto il cucciolo tra le braccia.
Certo, in questo traffico sono implicate troppe realtà: negozi, allevatori, veterinari, lo stesso ENCI (che voltura i pedigree ungheresi senza fiatare, dando ai cani dell’Est – o almeno a quelli sopravissuti - un pedigree italiano e la possibilità di riprodursi)…e ovviamente lo Stato italiano, che permette le importazioni senza sufficienti accertamenti.
Andare a mettere il dito nella piaga rischia di sollevare un vespaio non indifferente…e forse per questo, TUTTO TACE.
Tutti i negozi vendono sempre e solo cani dell’Est?
No, non tutti: anche se purtroppo si tratta della stragrande maggioranza.
Però ci sono anche negozianti-allevatori che vendono i propri cuccioli, talora di ottimo livello.
Come faccio a capire se il negoziante vuole vendermi un cucciolo-truffa?
E’ molto semplice. Basta:
a) chiedere la provenienza esatta del cucciolo e farsela mettere per iscritto.
Ricordiamo che i venditori senza scrupoli cercheranno sempre di far leva sui nostri sentimenti, facendoci sentire addirittura dei disgraziati se facciamo domande precise: ma come? L'amore per il cane non viene prima di ogni altra cosa?
Che ci importa della provenienza, dell'età, del pedigree e di tutte queste sciocchezze?
ATTENZIONE: il gioco è vecchio e sporco...e funziona a meraviglia da anni. Ma è ora di finirla.
Se il venditore accenna a motivazione sentimentali per sviare le nostre domande, rispondiamogli gentilmente che poiché il cucciolo non ci viene regalato, ma dobbiamo pagare per averlo, siamo "costretti" a tutelarci e a chiedere precise garanzie come avviene per qualsiasi compravendita.
Quindi restiamo fermi nelle nostre richieste, e se non vengono accontentate andiamocene senza accettare compromessi.
Di musetti dolci come quello a cui potremmo rinunciare è pieno il mondo: di truffatori, per fortuna, no.
b) richiedere una garanzia sanitaria (sempre scritta!) di almeno venti giorni. Se il cucciolo fosse in buona salute e regolarmente vaccinato, il negoziante non rischierebbe nulla, fornendola.
Se non vuole farlo, è perché ha la coscienza sporca.
Come ci si può tutelare?
Innanzitutto nel modo più semplice: non comprando cuccioli in negozio né alla fiere, e non comprando cuccioli da nessun sedicente “allevamento” che venda cuccioli di oltre dieci razze.
Allevare è un lavoro impegnativo, difficile, che richiede amore e pazienza: è già difficile farlo con una-due razze. Con dieci è impossibile.
Chi alleva troppo alleva sicuramente male: può essere un “cagnaro nostrano” o un importatore, ma in ogni caso non vi darà molte garanzie di salute, bellezza e carattere. Quindi, meglio evitare in ogni caso.
Se volete un cane a basso costo, se non vi interessa farlo riprodurre, se non vi importa nulla di esposizioni o prove di lavoro…i canili sono ZEPPI di cani di ogni età, sesso, forma e colore che aspettano solo una famiglia.
Perché cercare proprio il cane di razza?
La risposta più classica è : “Perché mi piace esteticamente. E poi perché da un cane di razza so esattamente cosa aspettarmi: so quanto sarà grande, che tipo di pelo avrà, che carattere avrà!”.
Beh’…con i cani dell’Est questo non è MAI vero. Il vostro cucciolo, da adulto, somiglierà – questo sì – alla razza di cui vi eravate innamorati…ma non sarà un BEL rappresentante di quella razza e soprattutto non avrà mai un carattere corrispondente a quello descritto dallo Standard di razza. Un po’ perché, dove non c’è selezione, non ci sono neppure risultati (né morfologici, né caratteriali): un po’ perché il distacco precoce dalla madre e i traumi subiti da TUTTI i cuccioli dell’Est causano immancabilmente problemi di carattere.
Tra i cani dell’Est ho già incontrato personalmente Labrador, husky e golden mordaci, rottweiler timidissimi, beagle inavvicinabili dai bambini e così via.
Se nessuno comprasse più i cuccioli dell’Est, quei poverini che fine farebbero?
Questa domanda sembra assai più sensata di quanto non sia…perché in realtà non dovremmo preoccuparci di “salvare dei cuccioli”.
Se nessuno comprasse più cani dell’Est, i negozianti smetterebbero di rifornirsi dagli importatori. Se gli importatori non comprassero più cuccioli, gli allevatori smetterebbero di produrli e si dedicherebbero ad altro.
I cuccioli non vengono al mondo da soli: se nessuno potesse più godere del business a loro legato, si smetterebbe semplicemente di far nascere dei poveri infelici.
Per quanto riguarda quelli già presenti, occorrerebbe SUBITO una legge severa sulle importazioni (legge che NESSUNO sta richiedendo con sufficiente forza: neppure le associazioni animaliste): a questo punto dovrebbe partire una bella indagine sui cuccioli già presenti in Italia. Quelli in perfette condizioni potrebbero essere commercializzati…mentre gli verrebbero sequestrati, affidati a canili sanitari e poi dati in adozione (ma gratuitamente, dopo essere stati curati).
Non so se una legge seria ci sarà mai: noi ci proviamo…ma visto come il Governo ha affrontato il problema dei “cani pericolosi”, ho seri dubbi su quello che potrebbe inventare per arginare il traffico dei cani dell’Est.
Quindi, al momento, le uniche cose da fare per contrastare questo traffico sono due:
a) NON COMPRARE cuccioli nati in un canificio:
b) INFORMARE più persone possibile: parenti, amici…e pure nemici, perché troppa gente ancora NON SA. Ed è così che questo traffico prospera: sull’ignoranza del pubblico…e sulla pelle dei cuccioli.
E’ possibile che un negoziante sia in buona fede, e non sappia cosa si nasconde dietro a questo traffico?
Per quella che è la mia personale esperienza, NO. Non è possibile. Semplicemente perché non è possibile che il negoziante consideri “normale” una percentuale di cuccioli malati e/o morti come quella che riguarda i cani dell’Est.
Tutti i commercianti che finora sono stati messi alle strette, anche se al cliente avevano fatto credere di essere degli ignari angioletti, alla fin fine sono risultati perfettamente consapevoli.
E’ dura farglielo ammettere (è stata dura anche per la Guardia di Finanza, nei casi che ha trattato)…ma finora la realtà pare essere sempre e solo questa: negozianti e cagnari sanno benissimo quello che fanno. -
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Inserito il: 24 Apr 2011 01:28
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NON STAVA TUTTO IN UN MESSAGGIO!
ALCUNE CONSEGUENZE DELLA TRATTA DALL'EST
- recrudescenza della diffusione di malattie che erano ormai praticamente SCOMPARSE dal panorama cinofilo italiano, come cimurro e parvovirosi. I cani dell'Est, debilitati e malnutriti, rappresentano un prezioso serbatoio per questi virus che sono tornati ad appestare le nostre città, diffondendosi a macchia l'olio con gravi conseguenze per TUTTI i cani italiani;
- estrema difficoltà di controllo delle malattie genetiche (displasia dell'anca e del gomito, patologie oculari, patologie cardiache ecc).
Quasi tutti i Club di razza si stanno dando un gran daffare per monitorare e selezionare la popolazione canina, escludendo dalla riproduzione i cani portatori di tare: mentre i cani dell'Est sono quasi immancabilmente affetti da tare genetiche, perché su di loro non esiste NESSUN controllo.
Quando arrivano in Italia e l'ENCI - senza alcun controllo - concede loro un pedigree italiano, questi cani vengono quasi immancabilmente messi in riproduzione dai loro proprietari, a cui fa piacere avere una cucciolata (anche perché persistono dicerie infondate come quella secondo cui la cagna "deve" partorire almeno una volta nella vita) e che ovviamente non hanno idea del danno che possono causare alla razza.
La maggior parte delle persone non sa neppure cos'è il controllo delle malattie genetiche: e non capisce che, se è giusto che il mondo sia dei belli e anche dei meno belli...non è giusto che sia anche dei cani malati, almeno quando si avrebbero i mezzi per evitarlo;
- un'infinità di persone letteralmente truffate e di bambini disperati perché il cucciolo tanto sognato gli è morto tra le braccia dopo pochi giorni;
- sensibile danno per l'allevamento italiano di qualità, che pur affrontando spese ed impegni di grande rilevanza rischia di non vendere i propri cuccioli (sani e tipici).
Perché? Ma perché è considerato "troppo caro"!
Commercianti e cagnari, in realtà, riescono a vendere il cucciolo a qualche centinaio di euro in meno: intanto ci stra-guadagnano lo stesso.
Così gli allevatori seri, per stare almeno nelle spese, devono effettivamente vendere i cuccioli a un prezzo più alto di quello che potrebbero tenere se fossero solo loro a coprire la richiesta nazionale.
Infatti, vendendo di più, potrebbero produrre "un po' di più" : certamente non con i ritmi dei canifici, che oltre ai cuccioli stressano anche le cagne facendole coprire ad ogni calore...ma una cucciolata in più all'anno potrebbero pensare di farla.
E producendo di più e avendo un mercato su cui contare potrebbero abbassare leggermente i prezzi.
In questo modo ci sarebbe anche una maggior produzione di qualità su cui contare e tra cui scegliere i migliori riproduttori, per elevare sempre più il livello della nostra cinofilia.
Mentre oggi capita che allevatori serissimi e coscienziosissimi non abbiano prenotazioni , mentre i cuccioli della stessa razza provenienti dall'Est arrivano letteralmente a carrettate, vanno in vetrina e vengono venduti a ritmi vertiginosi.
CONCLUDENDO:
Se possibile, evitate l’acquisto del cucciolo a Natale: ai vostri bambini regalate una foto della razza che avete scelto, con scritto “Buono per l’arrivo di un meraviglioso cucciolo, non appena l’allevatore sarà pronto per consegnarcelo”.
Ma se proprio DOVETE acquistare il cucciolo sotto le feste, se pensate di non poter sopravvivere un mese in più, se siete assolutamente sicuri che questi siano gli UNICI giorni adatti…allora, vi prego, non comprate cani dell’Est. Per nessun motivo al mondo, qualsiasi favola vi raccontino o provino a raccontarvi. E se invece avete capito le mie parole, e avete creduto a quella che è semplicemente la verità…parlatene anche con i vostri amici, parenti, conoscenti. Fotocopiate queste pagine e fate opera di volantinaggio.
Spargete la voce più che potete. Perché laddove la legge non arriva a tutelare i cuccioli, forse il passaparola più farlo.
di Valeria Rossi - tratto da "Ti presento il cane"
Nota: riteniamo opportuno precisare che "est" non è sempre e solo sinonimo di disonestà, vi sono ottimi allevatori con ottime linee di sangue ma costoro, in quanto tali, non inviano "pacchi postali" qua e là. Quindi teniamo sempre gli occhi ben aperti: Est non sempre equivale a Mercato nero e quindi cuccioli strappati alle loro mamme troppo presto e trasportati in camion in condizioni igenico – sanitarie nulle!!!!!
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Inserito il: 24 Apr 2011 08:06
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Negli anni ho scoperto che la mia vita senza un cane sarebbe poca cosa.parole sante! Brave brave e mi emoziono quando leggo di quanti meravigliosi tati ci sono che amano i loro pelosetti come Mamy ama noi!!! Buona Pasqua amici pelosi e famiglie!
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Inserito il: 24 Apr 2011 08:42
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Ho gli occhi a palla @@ dopo aver letto tutto quello che avete postato...
Articoli interessanti e purtroppo veri...
Grazie ragazze! -
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Inserito il: 24 Apr 2011 08:59
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molto interessante l'articolo...grazie di averlo pubblicato!Ho un dubbio che vorrei condividere con la comunità:in questi giorni sto cercando un cucciolo, e ho contattato diversi allevamenti.Qualcuno mi ha detto di non avere cuccioli disponibili,ma tutti (ripeto tutti)quelli che avevano una cucciolata a disposizione, mi hanno pure detto che non si poteva vederla.Ora,è normale non permettere di vedere i cuccioli? Sono d'accordissimo che magari nei primi tempi non si deve disturbare la madre e i piccoli,ma non farli vedere mai assolutamente mi puzza un pò di bruciato....è una prassi normale? Credo sia un diritto dell'acquirente vedere i piccoli,e sono anche d'accordo che magari l'allevatore abbia un suo "diritto" di scelta e possa dire la sua sul cucciolo,proprio perchè si tratta di animali di razza con alle spalle un bel lavoro di selezione ottimale,ma comprare a scatola chiusa mi lascia un pò perplessa.... gli allevamenti che ho contattato tra l'altro sono tutti qui presenti sul sito,e tra questi ce n'è uno molto famoso e blasonato....
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Inserito il: 24 Apr 2011 11:55
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Evaluna... faccio solo una piccola considerazione. i cuccioli non fanno i vaccini prima dei 50 giorni.... se fai il tour degli allevamenti, rischi di portare microbi a destra e sinistra.... e siamo andati o.t.!!!
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Inserito il: 24 Apr 2011 15:45
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E' vero Micky...ma non si sta parlando di fare il giro turistico in pulmann degli allevamenti italiani,e nemmeno di disturbare troppo da vicino madre e cuccioli inutilmente,come ho già detto.E' vero che i cuccioli non fanno i vaccini prima dei 50 giorni, ma è vero anche che fino ad allora sono coperti dagli anticorpi materni;però è anche vero, come mi ha confermato il mio veterinario, che molti allevatori poco seri ti vendono il cucciolo importato come proprio.Non volevo essere così cruda...ma questo è un rischio serio,e non permettere all'acquirente di vedere la cucciolata non mi sembra un atteggiamento molto professionale.Lo dico da profana,perchè mi sto avvicinando a questo mondo poco alla volta,quindi potrei sbagliarmi clamorosamente,ma l'impressione non è delle migliori....
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Inserito il: 24 Apr 2011 16:48
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non tutti fanno vedere le cucciolate prima di un mese... giusto o sbagliato che possa essere, noi futuri genitori di pelosi, dobbiamo adeguarci....
quello che ti posso dire è di stare attenta, non farti incantare dai cucciolini (difficile da mettere in pratica) e chiedi tutto... anzi, visto che hai intenzione di sborsare soldi, è un tuo diritto avere tutto... buona fortuna -
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Inserito il: 24 Apr 2011 20:45
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Prima che abbiano compiuto un mese credo che nessun allevatore faccia vedere i propri cuccioli, come ha detto Micky. Almeno noi abbiamo potuto vedere quello che poi sarebbe stato il nostro Skye e le sue sorelline e fratellino quando avevano giusto circa un mese.
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Inserito il: 24 Apr 2011 20:54
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Noi la Maya l'abbiamo vista la prima volta quando aveva 45 giorni e l'allevatore ci aveva fatto vedere anche la mamma ed il papá.
Secondo noi è segno di serietá, alcuni allevatori non fanno nemmeno entrare nell' allevamento! !!! -
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Inserito il: 25 Apr 2011 11:20
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penso che un buon allevatore DEVE dare la possibilita'di vedere il proprio allevamento,appena possibile deve far vedere i cuccioli e i genitori
evaluna diffida di chi non ti permette questo
ritirare un cucciolo quando e'"pronto"puo'essere sempre un rischio... -
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Inserito il: 26 Apr 2011 15:39
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credo che con le dovute cautele, il cucciolo possa essere visto, magari appena ha effettuato il primo vaccino.
Ricordo che Pompeo l'ho visto la prima volta che aveva 40gg, certo non ho potuto toccarlo e strapazzarlo, ma da una disanza di sicurezza ho potuto vedere che stava prendendo il latte insieme ai suoi fratelli.
Per quanto riguarda Biagio, l'ho visto il giorno che sono andata a prenderlo, ma tutto questo perchè mi fido della mia allevatrice!
Evaluna, io credo che la fiducia in un allevamento sia importante, piu' che i blasoni, cerca di sentire le esperienze di altri che hanno preso un cucciolo, vedrai che cosi' ti troverai bene e avrai il tuo splendido westino a casa con te!!!
Per quanto riguarda la tratta dell'est...no comment, solo galera galera galera -
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Inserito il: 26 Apr 2011 15:52
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La mami mi ha raccontato che quando è andata a prendere Jody, avendolo aspettato tanto, è andata a vedere la cucciolata quando ancora non si potevano toccare i cuccioli, non ricorda quanto avevano, ma erano piccolini. Erano in una stanza illuminata con una luce gialla chiusa da un vetro. Ha solo visto la mamma con i cuccioli, mentre ha conosciuto il papà, che girava tranquillamente per il giardino. Invece quando è venuta a prendere me, dato che ero una sorpresa del papi, mi ha trovato già bello "pronto". Mi ha preso in braccio, coccolato e baciottato. Ma ero nei recinti dove ci sono i cuccioli pronti per essere consegnati. I genitori sono sempre tutti visibili, corrono liberi in grandi recinti. Penso che in tutti gli allevamenti seri funzioni così. Poi ci sono i cagnari, lì funziona diversamente.
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Inserito il: 26 Apr 2011 16:25
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personalmente lascio vedere i cuccioli quando hanno circa 20 giorni, anche se non sono ancora vaccinati, però le persone che vedono i cuccioli non sono tutti quelli che cercano un cucciolo ma solo quelli che già da mesi si sono "prenotati" quindi evito le visite di persone con cui non ci sono stati contatti precedenti.
In questo modo non vengono a contatto con i cuccioli tutti quelli che stanno girando per allevamenti e negozianti vari e potrebbero essere un veicolo pericoloso di batteri e virus.
sono fortunata perchè facendo rare cucciolate va a finire che divento amica dei futuri proprietari con grande anticipo rispetto a quando vengono a prendere il cucciolo.
(i poveretti infatti sono in attesa da mesi e telefonano diverse volte per sapere come va la gravidanza, il parto e come crescono i cuccioli, un tale pazienza va premiata!!!) -
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Inserito il: 26 Apr 2011 16:33
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Nel mio allevamento ogni femmina ha una stanza propria in cui accudisce i piccoli fino allo svezzamento... I piccoli sono visibili fin da appena nati attraverso una finestrella, che permette quindi di non disturbare la femmina e la cucciolata, permettendo comunque di visionarli in tutta tranquillità! Nella stanza comunque, può, per ovvi motivi, entrare solo l'allevatore, questo fino allo svezzamento, poi vengono trasferiti in un'altra stanza e, dopo essere stati vaccinati, possono essere avvicinati tranquillamente.
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Inserito il: 26 Apr 2011 16:43
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E' vero Astra, la mia tata ha cercato un cucciolo dalla tua, ma erano tutti prenotati. Non sapeva quando avrebbe potuto averne uno per lei. Elisa è stata così gentile e disponibile, la mia mami non dimenticherà mai le mail che si sono scambiate,pensa le ha archiviate tutte in una cartella del pc. Lei in quel periodo stava tanto male,era disperata e piangeva, aveva bisogno di un pelosetto.....così sono arrivato io!!!
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Inserito il: 26 Apr 2011 19:01
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Luna, Chicca..non sarà farina del vostro sacco, ma avete fatto benissimo a pubblicare queste sacrosante verità.... Wendy ha ragione, andrebbero messe più in evidenza...
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Inserito il: 27 Apr 2011 06:22
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Non crediate che sia crudele tenere un cane in un appartamento cittadino: la sua felicità dipende soprattutto dal tempo che potete trascorrere con lui, dal numero di volte che vi può accompagnare nelle vostre uscite; al cane non importa nulla aspettare per ore e ore davanti alla porta del vostro studio, se poi ne avrà in premio dieci minuti di passeggiata al vostro fianco. Per il cane l'amicizia personale è tutto. Ricordate però che in questo modo vi assumete un impegno tutt'altro che lieve, perché dopo e' impossibile rompere l'amicizia con un cane fedele, e darlo via equivale a un omicidio.
Konrad Lorenz -
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Inserito il: 27 Apr 2011 06:54
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Quando si sceglie di vivere con un cane, è per sempre. Non lo si abbandona. Mai. Mettetevelo bene in testa, prima di adottarne uno.
D. Pennac -
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Inserito il: 27 Apr 2011 13:06
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