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Inserito il: 06 Dec 2016 11:59
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Ciao a tutti, oggi scrivo io, tata Antonella, mamy di Diana, Gaia e della stellina Bonbon, se me lo si consente.
E' da parecchio tempo che penso a questa cosa, a volta mi sembra una buona idea, a volte meno. Questo è il momento della...buona idea . Io ho 63 anni, ho tanti ricordi e mi piacciono le tradizioni e mi piacerebbe che non venissero dimenticate nè le mie, nè quelle di altri. Sono certa, leggendovi tutti i giorni e conoscendo parecchi di voi, che noi tati di westy abbiamo un animo...romantico e tanto sensibile anche se, come me, appariamo scorbutici...ma sotto, sotto siamo dei teneroni . Quindi, chi avesse piacere, potrebbe scrivere qualche fatto, qualcosa che ricorda o che le è stato tramandato, dei propri nonni, genitori, avi...e le tradizioni del proprio paese. Inizio io....Mi è stata raccontata da papà, non sono così vecchia [laugh, ed io l'ho raccontata a mia figlia ed, ora, la racconto a voi.
"Siamo durante la seconda guerra mondiale, poco cibo, pochi soldi e tanta paura. La mia famiglia è una di quelle fortunate perchè ha la campagna e, quindi, non manca il cibo. Nessuno dei miei cari ha patito la fame ed avevamo pure il sale perchè nonno aveva l'appalto nel nostro paese.
Mio papà commerciava un po' di tutto e faceva pure il mediatore. Spesso da Lonato, nostro paese natale, andava a al mercato di Milano per acquisti ed incontrare i colleghi. Il viaggio, come potrete immaginare, era una vera avventura: si partiva con il sole che non si era ancora alzato e si rientrava...quando si rientrava! Mamma gli preparava i panini per il pranzo: pane bianco, una vera rarità: lo cucinava lei e il pane aveva un buonissimio profumo..Siamo in viaggio sul treno, è quasi nezzogiorno e i viaggiatori aprono i loro poveri cartoccini di cibo: pane nero, duro e poco. Anche papà mio apre il suo: pane bianco, croccante e morbido ed il profumo invade l'ambiente. Tutti lo guardano stralunati e cosa fa papà? Non mangia e cede il suo pane buono, bianco e profumato a chi gli sta vicino. Non smettono di ringraziarlo. Papà digiuna ma è contento. Arrivato alla stazione di Milano si compra un panino, nero, ovviamente..."
Una piccola storia che, ancora oggi, mi fa sorridere con affetto -
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