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Team.... metti gli occhialetti!!!!
c'è il link sotto le fotine!!!! -
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poveri cuccioli.... Anche Briciola viene dall'Est, è stata comprata e poi dopo nemmeno 2 settimane non piu voluta.. per fortuna lei sta bene,mai avuto problemi di salute, ma questo commercio disumano deve finire... povere anime...
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Ennesima (triste) storia di un cucciolo dell’Est
Scritto da: Valeria Rossi 27 febbraio 2014
di VALERIA ROSSI – Ne arrivano un po’ meno di un tempo, bisogna dirlo: però ne arrivano ancora troppe. Di cosa? Di lettere come questa:
Il giorno 21 gennaio io e la mia fidanzata abbiamo deciso di acquistare un cucciolo di chow chow. E purtroppo come tante persone, anche se amanti degli animali, non ci siamo informati su cosa ci avrebbe portato l’acquisto di un cucciolo in un negozio! Il giorno prima dell’acquisto, pensandoci bene… i proprietari dello pseudo-allevamento mi fecero fretta con la scelta del cucciolotto!
Il giorno dopo il nostro piccolo Simba era pronto per la nuova casa… (consegna passaporto, essendo un cane ucraino: mi viene spiegato che la data non combacia con quella giusta, segnava che era nato a settembre)… ma come si vede dalle foto lui a stento ne aveva due, di mesi: sempre stando al passaporto, aveva due vaccinazioni.
Il mio cucciolo era felice a casa: lo si vedeva dai suoi occhi e da come stesse sempre insieme a noi. Dopo tre giorni al mio cucciolo colava il nasino e portandolo dal veterinario mi disse che aveva la febbre e dovevamo fare una piccola cura di pochi giorni: cosi facemmo, ma cominciò la diarrea con sangue e muco. La stessa veterinaria mi disse che forse era un effetto della cura di antibiotici per la febbre… ma non era così.
Dopo una settimana decisi di cambiare veterinario e di andare in una clinica. Lì gli diagnosticarono la coccidiosi (una malattia che colpisce l’intestino del piccolo cucciolo disidratandolo, rendendolo debole e togliendogli l’appetito), riscontrata in molti cuccioli dell’Est, ma curabile. I veterinari però mi dissero che eravamo a rischio di malattie virali, essendo piccolo e non avendo vaccinazioni, con sistema immunitario molto debole dato che il mio piccolo amico non è stato quanto doveva con la madre.
E’ stata una settimana durissima, vedendo il mio cucciolo sempre piu debole…ma aveva cosi tanta voglia di risollevarsi e insieme gli abbiamo dato tanta forza, incoraggiandolo e aiutandolo in ogni suo piccolo sforzo.
Ne faceva tanta, di diarrea, e gli abbiamo dovuto far fare due lavaggi al giorno: intanto gli davamo le gocce per i vermi, una cura di 15 giorni.
Un bel giorno il mio Simba cominciò a mangiare, dandoci cosi tanta speranza… ma tornò ad aggravarsi dopo due giorni. I suoi occhi erano gonfi, il suo nasino secco… e la sua piccola coda, sempre alzata e pronta a scondizolare anche se era appoggiato sul suo cuscino, ormai stava sempre abbassata.
Qualcosa non stava andando bene… cominciò nel lamentarsi con il suo respiro, passammo una nottata a calmarlo e accarezzarlo, ma il giorno dopo dal veterinario ebbi la notizia che il mio piccolo Simba era stato infettato dal virus del cimurro… e non c’era più niente da fare.
Ricordo il suo sforzo di notte nell’alzarsi per andare sulla traversina… io lo tenevo per farlo reggere, ma non aveva più forza né sensibilità. Non dimenticherò mai la sua voglia di vivere… i suoi occhi… e il suo modo di ringraziarci per avergli dato tutto l’amore possibile: ma la sua morte era ormai scritta. Ha onorato il suo nome, Simba… il nostro piccolo leone.
Una storia che stringe il cuore, ma che riempie anche di rabbia. Contro tutto e tutti.
Quando leggo cose come questa mi parte l’embolo nei confronti delle leggi che permettono ancora queste maledette importazioni, che non rendono possibili dei controlli decenti sull’età (un passaporto che dichiara cinque mesi di vita, quando il cane non arriva a due? Sembrerebbe inaudito, e invece è la norma: tanto, chi può stabilire l’età esatta di un cucciolo?); ma anche verso i troppi veterinari che ancora stanno a pensare a una “piccola cura di pochi giorni” quando si ritrovano tra le mani un cucciolo dell’Est con la febbre, anziché pensare subito al peggio, visto che il peggio è la regola con questi cani; e sì, anche verso le migliaia di ingenui che ancora vanno a comparsi i cuccioli in negozio, o alle fiere del cucciolo, o negli allevamenti “mille razze subito disponibili”.
Perché ormai sono decenni che si parla di questo argomento, e non sembra possibile che qualcuno ci caschi ancora. E se è vero che l’informazione non è ancora capillare come dovrebbe essere, è anche vero che molta gente SA, ma se ne infischia perché pensa solo a “spendere meno” al momento dell’acquisto… per poi venire dissanguata dalle spese veterinarie e finire per pagare il cucciolo tre volte più caro che se l’avessero comprato in un allevamento serio.
Sì, mi incazzo anche con gli innocenti: perché credo che in storie come queste, di “totalmente” innocenti, non ce ne siano.
O meglio, uno c’è: il cucciolo, che è anche l’unico a pagare non solo con la morte, ma anche con settimane o mesi di sofferenze indicibili.
Sì, perché bisogna metterselo bene in testa: la morte, per questi cuccioli, diventa una liberazione dopo che hanno vissuto una breve vita fatta soltanto di dolore.
Il cimurro ammazza lentamente dopo un’agonia veramente infame: spasmi muscolari, difficoltà respiratorie, alla fine problemi neurologici, convulsioni… e quando arriva il coma, quando arriva la fine, questi cuccioli probabilmente pensano “finalmente“. E cos’hanno fatto di male, per meritare tutto questo?
Come si fa a non provare una rabbia infinita, leggendo di questo orsacchiotto che lottava per vivere e che ancora riusciva a scodinzolare ai suoi umani, a mostrarsi felice di vederli e di essere coccolato da loro?
Come si fa a non schiumare di rabbia pensando che esistono sindacati che proteggono questi dannati, schifosi, indegni esseri sub-umani e che quindi favoriscono migliaia di queste agonie, facendo pure gli offesi quando si dice alla gente di NON COMPRARE CANI IN NEGOZIO, perché le possibilità di vivere storie come questa sono elevatissime?
Sono trent’anni, ormai, che personalmente lotto contro le importazioni dall’Est: e non sono certo la sola. Tutti gli allevatori seri fanno la stessa cosa: si indignano, si infuriano, cercano di fare informazione.
Dopo vent’anni in cui nessuno ha mosso un dito per aiutarci, oggi finalmente di questo traffico si sa un po’ di più: anche i media l’hanno scoperto, anche le TV ogni tanto ne parlano (sempre troppo poco: ma ne parlano)… e il risultato qual è? Che il traffico, anziché diminuire, dilaga.
Sempre più negozi vendono cuccioli dell’Est (ma vogliamo VIETARE una buona volta la vendita di animali vivi in negozio?), sempre più pseudo-allevamenti si pubblicizzano trionfalmente su Internet, con pagine di FB che sembrano mercati all’ingrosso… e tanta, tantissima gente continua a cascarci, perché i prezzi sembrano davvero “speciali” (altro che quelli degli allevatori, che speculano sui cuccioli! Tzè!) e perché le foto (spesso rubate, letteralmente, ai siti degli allevatori stessi) mostrano cuccioli bellissimi, in splendida forma, sanissimi.
Peccato che, dopo l’acquisto, si vivano storie come quella che abbiamo letto oggi.
Storie capaci di rovinarti la giornata, ma che poi vengono subito dimenticate perché la gente che “sa”, la gente che non ci casca più perché si ritiene informata e consapevole, tende a pensare “mi dispiace per il cucciolo, ma in fondo ve la siete cercata. A me non succederà mai”.
E invece non è proprio così, perché virus come quelli del cimurro, o della parvovirosi, non si limitano ad uccidere i poveri piccoli che se lo sono portati con sé dall’Ungheria o dall’Ucraina: si diffondono anche per le nostre strade.
Ogni proprietario di un cucciolo malato è un potenziale untore che appesta i nostri marciapiedi, le nostre aree cani (ammesso che il cucciolo aspetti qualche giorno prima di mostrare i sintomi e quindi venga portato anche a spasso), tutte le case in cui gli orgogliosi neo-proprietari portano trionfalmente il loro nuovo piccolo amico… o nelle quali, semplicemente, camminano con le stesse scarpe che hanno usato in casa, e che quindi sono venute a contatto con il virus.
I nostri cani sono vaccinatissimi, certo: ma non sempre questo è sufficiente, perché i virus mutano. E quelli che arrivano da lontano, a volte, sono leggermente diversi da quelli “nostrani”, su quali vengono “calibrati” i vaccini.
Il risultato è che ogni tanto scoppiano epidemie anche tra cani vaccinati e stravaccinati, adulti compresi: quindi, grazie alle importazioni selvagge, muoiono anche i nostri cani ben allevati e seguiti con la massima cura.
Nessuno di noi è al riparo da questo sfacelo: nessuno, ricordatelo bene.
Per questo rimane fondamentale diffondere a macchia d’olio l’informazione e far capire a tutti che negozi di animali e sedicenti allevamenti multirazza si riforniscono sempre e solo da grossisti che importano dall’Est, perché là i cuccioli costano una sciocchezza e il margine di guadagno è davvero enorme. Ovviamente nei Paesi dell’Est non ci sono soltanto i canifici, ed è bene ricordarlo: ci sono anche bravissimi e serissimi allevatori. Ma questi NON vendono ai grossisti, così come non lo fanno gli allevatori italiani altrettanto bravi e seri.
A vendere “tanto al mucchio” sono i cagnari: e il costo basso è dovuto semplicemente al fatto che i cuccioli (e le fattrici) sono sfruttati fino all’osso. Nessun controllo sulle malattie ereditarie, nessuna sverminazione, nessuna vaccinazione (i libretti sanitari sono fasulli nell’80% dei casi), cibo di qualità infima, giusto quel che basta per mantenerli in vita prima del viaggio che li porterà nei negozi, nei canifici e infine nelle case dei “fortunati” nuovi proprietari… ad ammalarsi e a morire.
Questa è la vita che fanno i cuccioli dell’Est: mentre quella delle loro madri è sfornare cucciolate ogni sei mesi, a ripetizione, fino allo sfinimento e alla morte. Dopodiché, avanti la prossima.
Ve lo giuro, non ne posso più di ripetere queste cose: sono, appunto, trent’anni che le dico, le ridico, le scrivo, le urlo in faccia a chi mi racconta, tutto allegro: “ho prenotato un cucciolo nel negozio XY!”.
Ogni tanto mi illudo che la gente cominci a capire: passa qualche settimana senza notizie di cuccioli malati o morti. Poi, puntualmente, mi arriva una lettera come questa. E mi cadono le braccia.
Francesco, l’umano del piccolo chow protagonista di questa storia orrenda, mi ha scritto queste parole: “Dal mio cucciolo ho imparato tanto… e non voglio fermarmi qui, perchè c’è troppa disinformazione. Vorrei poter fare qualcosa… informare quante piu persone possibili affinchè possa finire questo mercato di questi poveri e indifesi cuccioli… cosa si puo fare?”
Me lo chiedo anch’io, da trent’anni.
Cos’altro si può fare, oltre a parlarne, scriverne, diffondere?
Purtroppo non sarà MAI possibile arrivare proprio a “tutti”. Se dei cuccioli dell’Est si parla ancora poco, ci sono altre sciagurate vicende (comprese vere e proprie truffe) di cui si parla moltissimo… ma qualche ingenuo continua a caderci lo stesso.
E’ la politica che dovrebbe intervenire: sono le leggi a mancare, o ad essere lacunose e troppo facili da aggirare: ma in questo momento storico, con la crisi e tutto il resto, sperare che la nostra politica si occupi di cani è una vera utopia (anche se buttar via centinaia di euro per un cucciolo che vivrà poche settimane sicuramente non aiuta le famiglie a migliorare la propria situazione economica: ma in fondo, chissenefrega delle famiglie? Forse, per smuovere le acque politiche, il cucciolo dell’Est dovrebbe crepare tra le braccia di qualche grosso banchiere).
Ci resta soltanto il passaparola: quindi passiamola, il più possibile.
Non limitiamoci a versare la lacrimuccia: incazziamoci, perdiana!
Mostriamo a tutti quelli che conosciamo le foto di questo “piccolo leone” che ha combattuto inutilmente e dolorosamente la sua battaglia contro un nemico troppo forte per lui… ma ricordiamo che il nemico non si chiamava “cimurro”.
Il vero nemico è l’avidità umana. E’ il mancato rispetto per la vita e la dignità degli animali. E’ l’ingenuità di chi non sa, certo: ma anche la presunzione di chi SA benissimo, ma pensa che a lui “non possa capitare”, perché il “suo” negozio di fiducia è sempre stato serissimo e sicuramente i cuccioli non li importa.
Be’, scordatevelo!
I cuccioli si comprano dai grossisti, e TUTTI i grossisti italiani importano dai Paesi più poveri, perché spendono meno e guadagnano di più. Punto.
Lo stesso vale per chi promette (da Internet o “dal vivo”) cuccioli “di tutte le razze” sempre pronti alla consegna. Lo stesso vale per i sedicenti privati che raccontano, sempre su Internet, di aver fatto una cucciolata accudita amorevolmente e che si offrono di portarvi il cucciolo a qualche casello autostradale. Non è vietato comprare cuccioli dai privati, ma di fronte a “generose offerte” di questo tipo bisogna sentire una sirena d’allarme nella testa.
Volete il cucciolo del privato? Andate a casa sua: sempre e comunque. Solo così potrete scoprire se questi cuccioli hanno davvero una mamma che vive con questi signori.
Se poi volete a tutti i costi risparmiare, pure sui chilometri oltre che sul cucciolo… allora la fregatura ve la state proprio cercando: e verrebbe voglia di dire “cavoli vostri”, se non fosse per il fatto che i cavoli più amari se li beccano i cuccioli.
Come dicevo sopra, gli unici veri innocenti di tutte queste storie. -
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Inserito il: 27 Feb 2014 11:27
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lui è Simba.....
per chi volesse: http://www.tipresentoilcane.com/2014/02/27/ennesima-triste-storia ... -
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Inserito il: 27 Feb 2014 12:17
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Smantellato traffico di cuccioli dall'Est, coinvolto un veterinario: "Chi compra quei cani è responsabile"
Tratta di cuccioli dalla Slovenia, l’epicentro a San Giuliano. Sequestrati 88 cuccioli (FOTO)
di Alessandra Zanardi
San Giuliano Milanese (Milano), 11 febbraio 2014 - «I traffici di cani dall’Europa dell’Est? Chi compra cuccioli a basso costo è connivente coi truffatori. E i veterinari che favoriscono certi fenomeni andrebbero relegati nel deserto del Gobi». Animalista dall’alba dei tempi, Edgar Meyer è stato il primo a denunciare i risvolti illegali, come la tratta dei cuccioli da Ungheria e Romania, che a volte si nascondono dietro il commercio dei quattrozampe. Il tema è tornato di attualità in questi giorni, dopo che le forze dell’ordine hanno sgominato un traffico di cani provenienti dall’Europa dell’Est, arrivati in Italia in precarie condizioni e destinati ad essere venduti sul mercato milanese. La base logistica dell’organizzazione era il centro cinofilo Santa Brera, a San Giuliano.
«Un plauso a chi ha sgominato questo traffico, ma anche tanto rammarico nel vedere che, dopo anni di denunce e segnalazioni, certi fenomeni sono ancora attuali, architettati da gente senza scrupoli», commenta Meyer, presidente di Gaia Animali & Ambiente e portavoce di Diamoci la Zampa.
Ma il suo j’accuse va oltre e chiama in causa anche gli acquirenti. «I cani non si comprano in saldo, come si comprerebbe un paio di braghe – dice -. Bisogna diffidare degli esemplari low cost. Prezzi troppo bassi devono far scattare un campanello di allarme».
La tratta dei cani, e più in generale degli animali da compagnia, non è solo questione di normative che vengono aggirate. È anche un problema etico, di coscienza. Strappati troppo presto alle madri e sottoposti a viaggi estenuanti, spesso i cuccioli arrivano in Italia (quando vi arrivano) stremati. Chi sopravvive rischia di sviluppare apatia, disagio, aggressività. Atteggiamenti che non tutti i padroni sono disposti ad accettare, tanto che alcuni esemplari si ritrovano presto senza famiglia, pronti ad affollare canili e rifugi. «Per interrompere questo circuito vizioso bisogna adottare comportamenti responsabili: non sono ammesse leggerezze - ribadisce l’esperto -. Diffidare degli annunci su Internet e preferire all’acquisto in negozio l’acquisto in allevamenti certificati dall’Enci».
Nell'ambito dell’ultima operazione anti-tratta, con epicentro a San Giuliano Milanese, tre persone sono finite agli arresti domiciliari. Tra queste c’è un veterinario che, all’arrivo dei cuccioli in Italia, in meno di 24 ore forniva microchip, libretti sanitari e, a richiesta, anche pedigree contraffatti, facendo risultare gli animali come nati nel nostro Paese.
di Alessandra Zanardi
http://www.ilgiorno.it/sudmilano/cronaca/2014/02/11/1023886-Traff ...
http://multimedia.quotidiano.net/video/cronaca/traffico-di-cuccio ...
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Inserito il: 27 Feb 2014 12:22
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Traffico di cuccioli dall'Est, anche un veterinario fra i tre arrestati tra Lodi e Milano
A portare avanti l'operazione Maky (dal nome di uno dei cuccioli trovato quasi morente e poi salvato) è stata la Forestale sotto la direzione della Procura di Lodi. Sequestrati 88 esemplari che arrivavano da Ungheria e Slovenia in contenitori di cartone o gabbie per polli
10 febbraio 2014
Traffico di cuccioli dall'Est, anche un veterinario fra i tre arrestati tra Lodi e Milano I cuccioli li infilavano in scatole di cartone o in gabbie per i polli e li trasportavano così dall'Ungheria - 30, 40 alla volta - stipati nei bagagliai di auto di grossa cilindrata. E pazienza se qualche cane si ammalava o moriva: il guadagno di questo traffico di animali, organizzato da un gruppo di italiani con base in un centro cinofilo di San Giuliano Milanese, che è stato sventato dal corpo forestale dello Stato, era comunque assicurato. La stima è di un giro fra i 700mila e il milione di euro l'anno. Abbastanza, perché chi era coinvolto non dovesse avere altri lavori.
Adesso però sono arrivate le denunce (nove) e gli arresti (tre), al termine di una operazione del Nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale sotto la direzione del procuratore capo lodigiano Vincenzo Russo. Un'operazione scattata nel 2012 e che ha preso il nome da uno degli 88 cuccioli sequestrati, Maky, che era in fin di vita ed è stato salvato. Le accuse sono pesanti: si va dal traffico illecito di animali di età inferiore alle 12 settimane (è vietato introdurli in Italia se hanno meno di 3 mesi e 21 giorni) alla frode, dall'esercizio abusivo della professione medica fino al maltrattamento di animali e detenzione produttiva di gravi sofferenze. E soprattutto associazione per delinquere ("contestata forse per la prima volta" in un caso del genere, come ha ricordato il procuratore).
Fermare un semplice carico di animali alla frontiera con la Slovenia, dove passavano i trafficanti di notte su auto rigorosamente noleggiate (perché non è possibile confiscarle), non bastava certo a fermarli. Per loro, che acquistavano i cani a 80-120 euro e li rivendevano a 600-1.200 via Internet o ad alcuni negozi, un sequestro era considerato "rischio d'impresa", ha spiegato Andrea Fiorini, comandante provinciale di Lodi. Così sono iniziate le indagini, le intercettazioni, i carichi osservati e non fermati per avere tutte le prove necessarie a dimostrare che c'era una vera e propria associazione.
Ai domiciliari sono finiti Giuseppe Baroni, considerato il responsabile dell'organizzazione, il figlio Massimiliano e Alessandro Verri, un veterinario di Milano che aveva il compito di 'ripulire' i cani (in qualche caso gatti). Dava loro nuove identità applicando (o facendo applicare ad altri) i microchip e preparando i libretti sanitari in modo che figurassero nati in Italia e fossero di quattro mesi. In più li bombardava di antibiotici per coprire le carenze di vaccinazioni. Ma più di una volta i cani - di razze diverse, dai chihuahua ai pastori tedeschi - sono morti poco dopo essere stati venduti. L'obbligo di dimora è stato deciso per altri tre collaboratori, due uomini e una donna, che tenevano i contatti con l'estero, si occupavano delle vendite e gestivano gli animali.
Quando gli agenti della Forestale sono andati al centro cinofilo al centro dell'indagine (dove ha sede anche il canile sanitario della provincia di Lodi, che non ha nulla a che fare con la vicenda e ha un'attività separata) hanno trovato 15 altri cani. Segno che finora non si erano fermati. Come del resto le indagini. E in giornata sono stati perquisiti negozi di Milano e dell'Emilia Romagna che avevano venduto parte dei cuccioli.
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Inserito il: 27 Feb 2014 12:26
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http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/02/10/news/traffico_di_c ...
andando direttamente al link vi dirà "not found" dove c'è www.etc eliminate %20 e fate invio -
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Inserito il: 27 Feb 2014 12:36
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non si riesce a fermare questi cagnari, l'informazione non è mai abbastanza!
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Inserito il: 27 Feb 2014 12:54
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Il traffico di cani dall'est non si fermerà mai finché ci sarà chi lo alimenta.....basterebbe evitare di comprare cani nei negozi, se non ti puoi permettere un cane di razza e sei un vero amante degli animali....visiti un canile, i cani sono tutti uguali, danno lo stesso amore, fanno la stessa compagnia ed hanno la medesima sensibilità, non è né il pedigree ne'la razza che fanno di un cane un essere unico e meraviglioso, un amico iinseparabile per la vita...Quandoavevo deciso di avere un cane e non volevo "pagarlo", avevo girato tutti i canili in zona, poi ho letto l'annuncio su internet di questa simpatica famiglia di Napoli che voleva liberarsi di Uli, lo regalavano, ed io non ci ho pensato un attimo ad adottarlo, ma mai avrei comprato un cane volendo spendere meno, sapendo di essere parte e di alimentare questo schifoso traffico di cagnolini dall'est europa.Un po'di intelligenza e sensibilità nei confronti degli animali in generale e dei cani in questo caso, eviterebbe tante situazioni orribili!
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Inserito il: 27 Feb 2014 13:45
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mamy mia invece quando aveva preso Pippolina (la bassottina) era la prima volte che cercava un pelosetto, non aveva esperienza, non sapeva e credeva che siccome si era rivolta ad un negozio serio non ci fossero problemi e visto che c'era il pedigreee e tutto quanto si era sentita tranquilla...invece...cagnari! ora se ne guarderebbe bene...è per quento che URLA AI QUATTRO VENTI INFORMAZIONEEEEEEEEEE!!!
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Inserito il: 27 Feb 2014 14:37
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Zio Micky ma che brutte storie............... poveri cagnolini, mi sento quasi quasi in colpa ......xché io sono fortunato ed ho una mamy che ha avuto la pazienza di aspettare che io nascessi, crescessi, stessi con la mia mamy pelosa e i miei fratellini fino a 70 giorni , per avere il giusto impringting ( non so come si scrive ). E` vero che quando li vedi nei negozi sono belli vispi , teneri e ti viene la voglia di portarli a casa, però é anche vero che bisogna finirla con questa agonia e tortura per i cucciolini........... per non pensare a chissa in che condizioni sono le mamme.........queste storie mi rattristano tanto, però mi fanno riflettere, e noi siamo dei cagnolini veramente fortunati......ciao zio Micky un bausaluto da Jago
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Inserito il: 27 Feb 2014 15:41
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cucciolo.... non ti devi sentire in colpa proprio per niente.... e di cosa ti dovresti sentire in colpa poi? perchè dove sei nato si sono presi cura con tantissimo amore della tua mamma pelosa prima durante e dopo la gravidanza? perchè non le hanno mai fatto mancare niente? perchè a te e ai tuoi fratellini hanno dispensato coccole cure grattini e super pappe? perchè potevate giocare con tutto il branco? tu cucciolo non ti devi sentire in colpa per niente..... anche perchè i tuoi genitori pelosi sono trattati non bene, ma benissimo!!!!
queste invece sono le mamme di quei poveri cuccioli.....
direi che c'è una bella grande differenza!!!!! o no??? -
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Inserito il: 27 Feb 2014 15:55
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Che bastardi.............mamy diventa una iena amici quando si maltrattano gli animali........maledetti. ....
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Inserito il: 27 Feb 2014 18:30
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Chi vuole vedere da dove arrivano i cuccioli!
P.S. Guardate solo se avete lo stomaco forte
https://www.google.it/search?q=puppy+mills&tbm=isch&tbo=u ...
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Inserito il: 27 Feb 2014 21:27
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Il mio Papi mi ha detto che non ci sono parole che possano definire questi esseri...
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Inserito il: 28 Feb 2014 16:19
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Impressionante...
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Inserito il: 28 Feb 2014 17:02
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Inserito il: 28 Feb 2014 17:19
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però malgrado le foto, gli articoli dei giornali, le inchieste di Striscia La Notizia ci sono sempre persone che li acquistano quindi ci saranno sempre persone che li alleveranno trattandoli così....
costano 50/80 euro l'uno (prezzo alla fonte)....qui li vendono a 400/800... -
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Inserito il: 28 Feb 2014 17:59
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Hai ragione Astra ...
però se queste foto fossero appese di fianco alla gabbietta del cagnolino che si trova nel negozio di animali... forse non verrebbe comprato e questo traffico schifoso verrebbe interrotto... sono un tale pugno nello stomaco che è difficile guardarle tutte.. -
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Inserito il: 25 Sep 2014 13:24
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Alla tata è venuto da piangere al pensiero di quei poveri piccoli!
Purtroppo ho una testimonianza di questi orrori...
Dovete sapere che circa 5 anni fa.... la nonna, che era innamorata di me e della nostra razza, incappò durante una fiera in un venditore di cuccioli... e indovinate un pò..... aveva in vendita una westina! Non sapendo a cosa andava incontro, la comprò per 500 euro.... da notare che quando c'è la fece vedere notammo subito che era diversa da noi.... muso stretto, zampe più lunghe, corporatura meno.... come dire... tarchiata! Quando ci disse dove l'aveva presa ci siamo sentiti mancare... perché noi sapevamo cosa voleva dire...
Accanto a me si notava subito le grosse differenze...
Fortunatamente i primi tempi stava bene.... ma con il passare del tempo le cose cambiarono... erano arrivate da poco qui da noi... perché nonna abita in un'altra regione... e la canina iniziò a vomitare schiuma per giorni e giorni... la portammo dal veterinario che ci disse era gastrite.... la nonna tornò a casa sua... e il giorno dopo dovette andare di corsa dal suo veterinario perché la piccola stava male, vomitare un liquido nero... quando entrò in ambulatorio non fece in tempo a postarla sul tavolo di metallo che si irrigidì ed esalò l'ultimo respiro fra le sue braccia.... immaginatevi il dolore di mia nonna... aveva 3 mesi quando la prese ed è morta a 7 mesi.... per pancreatite acuta.... come disse in seguito il veterinario.... -