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copio e incollo:
(fonte Lav)
Nel corso dell'audizione presso la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati sulla legge di modifica della legge 281/1991 in materia di animali affezione e prevenzione del randagismo, l’ENCI ha richiesto “l’istituzione di un tavolo tecnico di confronto, al fine di consentire l’assunzione di decisioni che poggino su reali dati scientifici e ha lanciato l’idea di effettuare appositi corsi per il giusto utilizzo dello strumento”.
Decisamente contraria la LAV: “E’ incredibile che l’ennesimo nuovo corso dell’ENCI, che voleva caratterizzarsi in favore di una maggiore attenzione alla tutela dei cani, abbia avanzato proprio questa proposta come uno dei suoi primi atti” dichiara Gianluca Felicetti, Presidente LAV, che aggiunge “Siamo sicuri che il Parlamento non prenderà in considerazione tale richiesta, sbagliata, pericolosa, dannosa, quanto l’uso del collare elettrico”.
L'uso di strumenti coercitivi come i collari elettrici o con punte, infatti, non solo costituisce un trattamento dannoso sull'animale, poiché lo induce tramite stimoli dolorosi ad assumere determinati comportamenti, ma provoca anche effetti collaterali quali ansia, paura, depressione e aggressività, determinandone un'alterazione dell'equilibrio psichico e comportamentale.
Per questo motivo la LAV concorda pienamente con quanto contenuto nell’articolo 20 comma 1 lettera del Testo Unificato di riforma della Legge 281/91, attualmente in discussione alla Commissione Affari sociali, che “allo scopo di garantire la tutela della salute, l'incolumità pubblica ed il benessere degli animali vieta di detenere, cedere a qualsiasi titolo e utilizzare collari elettrici o altri strumenti atti a determinare scosse o impulsi elettrici”.
Già l’Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, emanata nel 2009 e attualmente in fase di reiterazione, inseriva tra le premesse un esplicito richiamo alla Sentenza della III sezione penale della Corte di Cassazione n. 15061 del 13 aprile 2007, con la quale la Suprema Corte ha ritenuto che l’uso del collare di tipo elettrico, quale “congegno che causa al cane una inutile e sadica sofferenza”, rientra nella previsione di cui all’ articolo 727 del codice penale che vieta il maltrattamento degli animali ora art. 544 ter.
Nella sentenza si legge che: “L'uso del collare antiabbaio, a prescindere dalla specifica Ordinanza ministeriale e dalla sua efficacia, (il riferimento è all’ordinanza del 5 luglio 2005 con la quale il Ministero della Salute aveva previsto che l'uso del collare elettrico, e di analogo strumento che provocasse effetti di dolore sui cani, rientrasse nella disciplina sanzionatoria prevista dall'articolo 727 del Codice penale) rientra nella previsione del Codice penale che vieta il maltrattamento degli animali e nel caso in esame il referto medico del veterinario richiamato nella richiesta di sequestro preventivo attestava lo stato di sofferenza dell'animale. In proposito questa Corte ha precisato che costituisce incrudelimento senza necessità nei confronti di animali, suscettibile di dare luogo quanto meno al reato di cui all'articolo 727 Cp ogni comportamento produttivo nell'animale di sofferenze che non trovino giustificazione nell'insuperabile esigenza di tutela non altrimenti realizzabile di valori giuridicamente apprezzabili, ancorché non limitati a quelli primari cui si riferisce l'articolo 54 Cp (stato di necessità), rimanendo quindi esclusa detta giustificazione quando si tratti soltanto della convenienza ed opportunità di reprimere comportamenti eventualmente molesti dell'animale che possano trovare adeguata correzione in trattamenti educativi etologicamente informati e quindi privi di ogni forma di violenza o accanimento.”
Con la legge n. 201 del 2010 l’Italia ha ratificato la Convenzione europea sulla protezione da compagnia degli animali da compagnia. La Convenzione che entrerà in vigore dal 1 luglio 2010 all’art. 7 prevede il divieto di addestramento con metodi cruenti, la Convenzione al citato art. 7 recita: “Nessun animale da compagnia deve essere addestrato con metodi che possono danneggiare la sua salute ed il suo benessere, in particolare costringendo l’animale ad oltrepassare le sue capacità o forza naturale, o utilizzando mezzi artificiali che causano ferite o dolori, sofferenze ed angosce inutili”.
naturalmente il presidente dell'Enci ha cercato di raddrizzare quanto detto in Commissione e nel sito di cui è presidente, è stato pubblicato questo comunicato:
(fonte Enci)
Con riferimento al comunicato ENCI del 6.4.2011, riguardante l'audizione del 05.04.2011 in Commissione Affari Sociali, in merito alla richiesta di un confronto concernente i collari elettrici, si precisa che la richiesta scaturisce dalla assoluta necessità di tutelare il cane nell'ambito di una sempre più ampia e profonda attenzione al benessere animale.
La constatazione che attualmente non esistono norme che vietano efficacemente e neppure regolamentano l'utilizzo di collari elettrici, lasciando dunque aperta la possibilità che possano di fatto essere utilizzati in modo incivile e dannoso, richiede che sulla questione venga posta urgentemente la massima attenzione del legislatore.
La richiesta dell'ENCI è stata fatta, esclusivamente, per porre fine a possibili usi barbari di siffatti strumenti e non presuppone alcuna sollecitazione a favore di un utilizzo di strumenti coercitivi sugli animali e in particolare sul cane, come maldestramente interpretato da alcuni.
Vale la pena ricordare che ogni qualvolta l'ENCI è venuto a conoscenza di comportamenti di propri associati riferiti a maltrattamenti di animali, anche attraverso l'uso del collare elettrico, è intervenuto attivando gli organi preposti ai controlli, l'Autorità giudiziaria e gli organi disciplinari previsti dallo Statuto. Il benessere del cane è infatti la condizione che sta alla base di ogni attività legata alle verifiche zootecniche autorizzate dall'ENCI.
I regolamenti nazionali dell'ENCI, nel rispetto delle leggi vigenti, sottolineano l'assoluto divieto di utilizzare strumenti coercitivi sui cani in rispetto anche ai principi emanati della Federazione Cinologica Internazionale.
L'ENCI respinge con fermezza ogni tentativo di strumentalizzazione e interpretazione faziosa della propria posizione nei confronti del collare elettrico. Darà mandato ai propri legali di tutelare l'immagine dell'Ente in ogni sede.
Il Presidente
Francesco Balducci
per dovere di cronaca, incollo quello che è stato scritto nel sito dell'Enci il 6 aprile 2011:
Audizione ENCI in Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati
Data di pubblicazione: 06 aprile 2011
Riscontrata la bozza di testo unificato recante nuove norme in materia di animali di affezione e di prevenzione al randagismo, l’ENCI, rappresentato dal Presidente Francesco Balducci e dal Vice Presidente Dino Muto, ha espresso le proprie osservazioni durante l’Audizione del 5 aprile 2011 presso la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
In materia di “attività economiche con animali d’affezione”, l’ENCI ha proposto che l’allevamento e la cessione a titolo oneroso "anche di un solo animale di affezione" non debba rientrare in tale tipo di attività, con le relative conseguenze regolamentari. Ha proposto, invece, che l’attività di allevamento sia ricondotta alla legge 349/1993, che definisce nel merito l’attività cinotecnica, e ai conseguenti decreti attuativi. Ha richiesto altresì di poter organizzare corsi di formazione propedeutici per l’attività di allevamento previsti dalla bozza di legge in discussione.
Con riferimento all’anagrafe canina e alla istituenda banca dati nazionale, l’ENCI ha sottolineato che oggi garantisce l’allineamento del Libro genelogico alle anagrafi regionali attraverso l’invio trimestrale dei propri dati, proponendo che l’Ente possa implementare e alimentare, tramite le proprie sedi periferiche, la banca dati dell’anagrafe canina al momento dell’iscrizione dei cani nei registri genealogici, evitando così l’eccessiva burocratizzazione a cui è attualmente sottoposto l’allevatore cinofilo.
In merito alle questioni relative al benessere animale, l’ENCI ha rimandato ogni considerazione sulle mutilazioni alle disposizioni tecniche emanate dal Ministro della Salute il 16.3.11 rivolte alla legge di ratifica della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia. Tali disposizioni forniscono chiare indicazioni, nell’interesse dei cani, dell'allevamento cinofilo e nel rispetto del benessere animale. Quanto alla possibilità di usare il collare elettrico, l’ENCI ha richiesto l’istituzione di un tavolo tecnico di confronto, al fine di consentire l’assunzione di decisioni che poggino su reali dati scientifici e ha lanciato l’idea di effettuare appositi corsi per il giusto utilizzo dello strumento. Quanto all’uso dei trasportini, l’ENCI ha proposto di aggiungere anche il periodo connesso alla verifica zootecnica, oltre a quelli già previsti dalla bozza in discussione relativi al trasporto e alla degenza.
La Commissione ha apprezzato le proposte dell’ENCI, tese in gran parte ad accordare la bozza in discussione con la normativa già in essere e a tutelare la cultura cinofila in Italia e i legittimi interessi degli allevatori.
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Inserito il: 22 Apr 2011 11:13
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Sinceramente le motivazioni del presidente dell'ENCI poco ci convincono. Sull'uso di tali strumenti tortura ci dovrebbe essere una sola parola gridata a più voci: NO!! Senza cavilli, postille o presunti ragionamenti. Il primo maggio sarei andato ad una manifestazione Enci; bè... credo che nè io, nè i miei amici bipedi e quadrupedi ci andremo. Il genere umano a volte è così meschino verso i più deboli che necessitano di aiuto.
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Inserito il: 22 Apr 2011 11:15
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collari elettrici....
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Inserito il: 22 Apr 2011 15:46
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l'Enci secondo me sta diventando sempre più un club di burocrati con lo scopo di fare cassa, basta vedere che cosa hanno deciso per concedere gli affissi.....non devi più nemmeno avere cani decenti, puoi iniziare ad allevare con qualsiasi cane con pedigree, magari anche portatore di tare evidenti....
Pretendono dall'allevatore la firma di un codice etico che impegan a non fare commercio di cani non allevati in proprio ma poi non controlla nemmeno i commercianti di cani con tanto di negozio ed affisso Enci....
adesso ci mancava anche la porcheria dei collari elettrici.... -
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Inserito il: 22 Apr 2011 20:36
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"...effettuare appositi corsi per il giusto utilizzo dello strumento", è tutto qui, signica che si accetta "Lo strumento a prescindere" si deve solo definire il COMEverrà usato..che schifo!
Invece di porre fine a situazioni al limite della legalità di pseudo allevamenti, di fare controlli che a loro spetterebbero, danno fiato ad una questione che era già stata accantonata, e sarebbero un ente a tutela degli animali....ma dovrebbero lasciarli a quelle povere bestie, a cui viene praticata una simile tortura, io la proverei su di loro!
Scusate , ma queta cosa è indecente! -
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Inserito il: 22 Apr 2011 22:00
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io, umana posso essere d'accordo sul "tavolo delle trattative" ....... e propongo questa soluzione... tanto per risparmiare qualche eurino..... mettere un bel collare elettronico ai partecipanti alla tavola rotonda, con tante piccole e grandi scosse elettriche... chi meglio di loro può descrivere cosa provano???? i nostri pelosetti non hanno il dono della parola, quindi, loro per una volta, farebbero da cavie (tanto se finiscono male, nessuno di noi ne sentirà la mancanza!!!!)
nel corso degli anni e di tanti avvenimenti, si è capito solo una cosa... non tutelano noi pelosetti e neanche i nostri tati... sono li per intascare la quota annuale dai soci!!!!
e alla fin fine, dovrebbero cambiare nome: da Ente Nazionale Cinofilia Italiana a Ente Nazionale Cacciatori Italiana.... per quelli che non sono mai andati nel sito dell'Enci, dico che "non vi perdete niente"!!!!! la serietà è da tutt'altra parte!!!! purtroppo!!! -
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Inserito il: 23 Apr 2011 09:40
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giusto micky
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