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Inserito il: 29 Dec 2014 20:26
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Valentino alle 6 di mattina ha avuto una improvvisa crisi respiratoria, e' diventato cianotico e in pochi minuti il suo cuore ha smesso di battere. Abbiamo contattato la clinica , ero impossibilitato per la neve a muovermi velocemente, ma non c'e stato nemmeno il tempo di raggiungere telefonicamente il suo dottore, che tra l'altro e' in ferie.
E cosi' ci ha lasciato, il piccolo sfortunato paperino mio.
Non me lo aspettavo, speravo in una vita normale per lui, ci credevo fortemente, giusto due settimane fa il dottore si era meravigliato delle sue buone condizioni di salute, anche se non mi ha mai illuso più di tanto, perché normalmente le fibrosi al suo livello non permettono più di un anno di vita. E lui, che era da febbraio con me, era gia malato. Ma le medicine, l'aria pura di qui, le temperature fredde, lo avevano aiutato tantissimo. Anche se non poteva correre più di tanto, o scatenarsi come gli altri.
Soffriva talvolta, lo vedevo, quando aveva piccole crisi, pero' erano diventate sempre più rare.
Non mi capacito di questa situazione precipitata in modo repentino, cosi' all'improvviso.
Valentino lo ricordero' per il suo modo discreto che ha usato per inserirsi tra noi, del suo avvicinarsi in punta di piedi per entrare nella nostra vita.
E' stato molto tempo senza abbaiare, poi piano piano ha cominciato a farsi sentire, facendo
"la guardia" al cancello, fiero di poter ricambiare o rendersi utile. Al mattino alla prima uscita, o alla sera all'ultima, correva al cancello abbaiando a nessuno, e immancabilmente si voltava guardandomi, fiero, come per dire "vedi, controllo e ci sono io a proteggere".
Lo ricordero' per la sua conquista del lettone: dormiva nell'ultimo angolo, senza avvicinarsi come fanno gli altri. Poi , e ci ha messo mesi, un centimetro alla volta e' arrivato al cuscino, e amava poggiare il musetto sulla mia spalla. E mi guardava quasi incredulo che potesse permettersi questo.
Lo ricordero' per la sua incredibile perenne fame, nonostante l'abbondanza di cibo, e per il suo essere specializzato ad aprire i sacchi della spazzatura, per il suo ficcare il naso in ogni scatola o cassetto, sempre alla ricerca di qualche cosa di commestibile, o per lucidare le ciotole di tutti gli altri.
Lo ricordero' per il nostro privatissimo rito mattutino del caffe': mi alzo molto presto al mattino, tutti ronfano, e mi preparo il caffe'. Fin dal primo giorno mi ha seguito, e cosi abbiamo cominciato a fare in silenzio colazione insieme, io col caffe' e lui con mezzo bicchiere di latte, complici in questa nostra abitudine, facendo attenzione a non farci scoprire dagli altri. E ogni mattina ci guardavamo ,sorridendo, per averla fatta di nuovo in barba agli altri, che , ignari, se la dormivano.
Lo ricordero' per il suo non mollarmi un secondo, per voler stare sempre e comunque vicino a me, rinunciando molto spesso al gioco o alla compagnia degli altri.
Ma soprattutto lo ricordero' per quello che faceva quando talvolta mi capitava di lavorare di notte, notte fonda: prendeva la sua copertina, se la trascinava in officina e si accoccolava li vicino a me.
Ti vorro' ricordare sempre cosi, piccolo paperino mio:
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